Il variegato mondo pro-immigrazione sta dispiegando tutte le sue grandi risorse economiche e di potere per convincere la cittadinanza udinese della bontà delle scelte fatte nel settore dell’accoglienza agli immigrati. La regione sta spendendo enormi somme di denaro, sottratte agli italiani, per organizzare dei corsi di formazione per i richiedenti asilo. Lo scopo è quello di immettere una parte dei richidenti asilo nel mercato del lavoro. Il risultato certo sarà l’espulsione di migliaia di friulani costretti ad espatriare non trovando più sbocco a Udine o nel Friuli. Uno dei corsi frequentati nelle ultime settimane riguarda le “Tecniche di Pulizia e Manutenzione delle Aree Pubbliche”. La finalità è quella di utilizzare alcuni richidenti asilo nella pulizia delle areee verdi in città. Evidente che il risultato voluto, con la complicità dei giornali locali, tutti orientati a sinistra, è di “rendere visibile l’utilià sociale” degli immigrati, dopo le forti polemiche suscitate dai tanti privilegi ricevuti dai richiedenti asilo presenti in città. Molti cittadini, tra l’altro, dubitano che detti lavori siano gratuiti come dichiarato e sospettano che i compensi vengano coperti sotto la formula del “rimborso spese”. A prescindere dai sospetti più o meno fondati, l’unica certezza rimane il fatto che anche questi lavori verranno sottratti ai cittadini italiani in difficoltà che, grazie ai “lavori di pubblica utilità” percepivano un piccolo sussidio di poco più di 500 euro.
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