Elezioni FVG: intervista a Pieralberto Felettig

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UDINE – Abbiamo incontrato Pieralberto Felettig, candidato alle elezioni regionali a sostegno di Massimiliano Fedriga Presidente, imprenditore affermato e cordiale che ci ha dedicato qualche minuto del suo tempo; ecco la sua intervista. 

Cosa si sente di dire agli elettori di Udine? 

Che meritano molto di più. Che Udine è una città meravigliosa, con persone serie, concrete, ma ridotta male. Spesso giro per la città, ma mi guardo bene dall’andare nei parchi che ormai sono un luogo di campeggio e spaccio. Come fa una mamma a portare i propri figli là? Dove può portarli? Credo che la Nuova Giunta debba subito interrompere l’accoglienza indiscriminata di profughi e aumentare i controlli delle forze dell’ordine. È una priorità a cui si deve porre rimedio immediatamente.

Chiedo il voto alla Città di Udine perché deve essere potenziato il turismo, valorizzato l’artigianato e il commercio cittadino che altrimenti rischia di scomparire. In Italia sono fuggiti 63.000 negozi dai centri storici… e Udine non va meglio!

Perché ha accettato la proposta di candidarsi alle Regionali?

Ho deciso di accettare questa sfida perché sono un idealista e credo che la politica dovrebbe essere qualcosa di serio, di importante. Dovrebbe guidare il futuro e non ripiegarsi su quello che fa prendere voti. I generali guidano l’esercito anche nelle scelte difficili. Non succede mai il contrario. Nella politica invece non esistono più generali, o almeno, io non li vedo.

Spieghiamo meglio questo concetto…

Se tutte le persone “normali“, ovvero le persone che si svegliano presto la mattina per andare a lavorare, che corrono tutto il giorno tra impegni di lavoro e famigliari, che vivono con il proprio e non di poltrone e politica… Ebbene se tutti questi non cercano di dedicarsi alla politica allora siamo noi elettori, cittadini “normali“, che sbagliamo perché lasciamo che altri decidano per noi e guarda caso spesso sono persone senza esperienza, senza ideali e senza capacità!

Un giudizio molto duro che nasce da lontano?

Sono un grande appassionato di politica, lo sono sempre stato. Al Liceo, complice un mio professore, mi piaceva leggere e discutere di politica. Era un’altra politica. I primi politici che ho avuto modo di conoscere (oltre 25 anni fa) erano persone da cui imparavi qualcosa sempre. Oggi non è decisamente così salvo casi limitatissimi. E ricordo che nelle mie letture mi aveva colpito la storia di un parlamentare medico di base che si è dimesso dal Parlamento perché non riusciva a mantenere la famiglia e nel suo intervento alla Camera motiva la scelta con il dispiacere di dover lasciare, ma con l’esigenza di tornare a fare il suo lavoro! Oggi ne conoscete qualcuno che lo farebbe?

E quindi quale soluzione sarebbe possibile?

Mah…non sono un “grillino” né un leghista… Ho detto prima che non amo parlare alla pancia delle persone, ma amo riflettere con le persone. Tuttavia credo che se i politici guadagnassero (facendo politica) esattamente quello che guadagnano nel loro lavoro (ammesso che ce l’abbiano) con una semplice presentazione di un modello 730 al momento dell’elezione… beh avremmo pochi candidati! Ma almeno quelli lo farebbero per vero spirito di servizio e non per interesse.

Perché qualcuno dovrebbe votarla?

Perché mi sono dedicato alla mia azienda per molto tempo portandola ad un ottimo livello ed ora mi posso candidare con vero spirito civico, senza aver bisogno di un’occupazione (lo afferma con profonda convinzione, NdR), con tanta voglia di normalità e di serietà. Perché credo che ci siano molte cose da sistemare e da fare. Perché penso di avere un approccio molto pratico alle cose e soprattutto perché so ascoltare e lavorare in squadra. Questa è la cosa fondamentale. Non esiste nessun profeta: ho imparato che i grandi risultati si ottengono in gruppo. E il gruppo non è più il partito come lo intendiamo in una visione novecentesca… ma sono le persone che conosco, che incontro, che vedo in questi giorni che diventeranno il mio gruppo una volta eletto. I partiti sono un sistema morto.

La ringraziamo per la sua disponibilità e le facciamo un sentito in bocca al lupo, buon lavoro!

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Dott.ssa Irene Giurovich, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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