Sopralluogo della GEA all’ex Bertoli. Il presidente Odino Panasia: “rischio amianto”. I cittadini: “sono anni che il comune promette di intervenire per tutelare la salute dei cittadini”

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Una situazione che da troppi anni non viene affrontata e che rischia di avere serie conseguenze per la salute dei cittadini. Basta passare davanti all’ex acciaieria Bertoli per rendersi conto del degrado dell’ex sito industriale, che doveva essere bonificato dalla proprietà che ha acquistato l’area, la OPIT di Bergamo. Sono anni che i residenti chiedono con forza la bonifica dell’area, dove la presenza dell’eternit è consistente. Nulla è stato fatto perchè dopo che è stata realizzata la parte più redditizia (Parco commerciale Terminal Nord), quella relativa alla parte residenziale, (ossia il progetto dello studio Gregotti che prevedeva l’edificazione di 12 torri residenziali immerse in un parco di 30000 metri quadrati)  si è arenata, non trovando abbastanza interesse economico che spingesse la proprietà a proseguire nel progetto. Oggi i cartelli che recintano l’area con la loro scritta: “la città cresce”, abbattuti dalle trombe d’aria e dall’incuria dettata dalla assoluta mancanza di manutenzione, suonano ironici ai cittadini che si divertono a immortalarli. L’associazione ambientalista GEA ha effettualto un sopralluogo nell’area, evidenziando la presenza all’interno dell’area di mucchi di eternit e di materiale di dubbia provenienza, oltre a mucchi di plastica e tubi e fusti con liquidi. Insomma una vera e propria discarica a cielo aperto. I cittadini del quartiere hanno lamentato che le trombe d’aria recenti, hanno fatto volare l’etenit presente sui tetti dell’ex Bertoli, dentro le loro case. Tondini di ferro sono presenti a ridosso del marciapiede con grave pericolo per i bambini che lo percorrono. Il comune nel passato ha scaricato la responsabilità della situazione, sulla società privata proprietaria del sito. I cittadini però ricordano che la “salute pubblica” è competenza del sindaco e della sua amministrazione.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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