Mobilieri friulani esclusi dalla Fiera di Vienna. “Gli italiani non li vogliamo”

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Un fatto grave che dimostra quanto sia una finzione l’Unione Europea. La tradizionale Fiera di Vienna ha escluso tutti i mobilieri italiani dalla kermesse in programma dal 18 al 22 marzo. La scusa per tenere fuori gli agguerriti e vincenti mobilieri italiani è il “rischio coronavirus”. Questo nonostante sia ormai assodato che il “paziente 1” provenisse da Monaco di Baviera e che sia ormai evidente che i numeri differenti dei contagiati in Europa dipendano dal fatto che in alcuni paesi l’epidemia sia stata ignorata non facendo i test. Amareggiata la reazione di Alberto Zotti, titolare della nota azienda friulana di Tricesimo, che sulla pagina facebook dell’azienda sfoga la sua indignazione:

“Riceviamo quest’oggi la comunicazione da parte dell’Ente Fiera di Vienna la quale ci informa che, nonostante il diffondersi dei casi di persone infette da Coronavirus anche in Austria, la manifestazione si svolgerà regolarmente nelle date previste. Unica nota di cui tenere conto è che NOI ITALIANI NON SAREMO AMMESSI…
In cuor nostro ci aspettavamo di ricevere la notizia che la fiera sarebbe stata posticipata a data da destinarsi, anche perchè non capiamo come possa svolgersi una manifestazione così importante in un momento di così difficile gestione sociale a livello planetario. Fatto sta…..” NOI GLI ITALIANI NON LI VOGLIAMO ” …….pare sia questo ciò che si pensa di noi all’estero.
Basiti per questa discriminante decisione, siamo quindi ad informare i nostri clienti Austriaci (e non) che non saremo presenti all’ edizione 2020 della Wohenen & Interieur di Vienna perchè NON CI E’ STATO AUTORIZZATO IL PERMESSO poichè cittadini ITALIANI”.

Se gli organizzatori della Fiera di Vienna avessero voluti essere corretti e se realmente si preoccupavano della salute dei partecipanti, avrebbero potuto richiedere un esame medico per tutti i partecipanti. Invece si è voluto discriminare platealmente solo gli operatori italiani, creando anche un grave danno di immagine.

La reazione dei friulani sui social è di unanime condanna. Un nostro lettore ci scrive: “Par di capire che alcuni austriaci non hanno ancora digerito l’armistizio di Villa Giusti. Fatevene una ragione cari amici austriaci, non siete più un impero, ma solo un piccolo stato”.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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