Hanno destato preoccupazioni le parole della presidentessa della Camera, l’on. Boldrini, che in preda ad una furia iconoclastica, ha affermato la necessità di abbattere o rimuovere l’architettura del ventennio. Queste le parole della presidentessa per giustificarne l’abbattimento: “ci sono persone che si sentono offese, quando ho accolto i partigiani alla Camera, hanno evidenziato questo disagio, dicendo che non accade altrettanto in Germania dove i simboli del nazismo non esistono più, è evidente che in Italia questo passaggio non c’è stato”. Preoccupazioni si sono sollevate anche in Friuli Venezia Giulia, dove, tra le memorie architettoniche del passato, svettano due gioielli esemplari dell’architettura modernista, il maestoso palazzo che ospita la sede dell’Università a Trieste, in piazzale Europa e i principali edifici pubblici della fascistissima città di Torviscosa. In particolare nella cittadina della bassa friulana, il sindaco Roberto Fasan, scatenando le inevitabili polemiche, aveva da poco decisio di ripristinare la toponomastica originaria, non solo per rispetto alla verità storica ma anche per un rilancio turistico del comune friulano. Ora arriva il diktat talebano dell’on. Boldrini.
Il Pungiglione di Udine