La caserma Cavarzerani nel corso dei mesi si è trasformata da struttura di transito ad hub permanente. Prova ne sia la decisione di installare delle comode villette prefabbricate al suo interno per gli oltre 700 immigrati che vi stazionano. Alla retorica buonista della sinistra cittadina e del variegato mondo dell’accoglienza che si sta arricchendo con la gestione della stessa, si contrappone la realtà quotidiana dei tanti cittadini che sono costretti a vivere a stretto contatto con gli ospiti della Cavarzerani. Susanna Marchesan è una giovane donna coraggiosa che abita a ridosso della caserma Cavarzerani e che ha denunciato diverse volte il viavai clandestino di profughi che, al di fuori degli orari stabiliti, scavalcano quotidianamente il muro posteriore della caserma. Suoi i numerosi scatti che immortalano i “poveri migranti” scavalcare la recinzione ad ogni ora del giorno e della notte. Armati di biciclette, valigie e pacchi vari, i profughi entrano ed escono dalla caserma senza alcun controllo. Tutti conoscono la situazione ma nessuno interviene. L’antico adagio “non disturbate il manovratore” è stato sostituito con quello più attuale “non rovinateci il bussiness”.
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