Con la soppressione delle provincie il patrimonio da esse gestito è stato assorbito dalla Regione che dovrà poi deciderne funzioni o passaggio a comuni o UTI. Il problema si pone per le proprietà che rappresentano dei simboli per le comunità locali. Il caso più eclatante è rappresentato da Palazzo Belgrado, che la Regione vorrebbe espropriare alla comunità udinese che ne dovrebbe essere, secondo logica e storia la legittima erede. Questo fatto è determintato dalla condizione capestro dello statuto autonomo del Friuli Venezia Giulia che assegna alla Regione e non alle città ed ai comuni, la proprietà sui beni demaniali lasciati dallo Stato o sul riordino degli enti locali. Un centralismo che annichilisce i comuni che rappresentano il “luogo della democrazia” per antonomasia.
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