ELEONORA
Il Cielo spenga i miei impeti che trattenere non so… Rischio l’Ira di Dio ma… Tu, Creatura che hai pietà, Tu, Cresciuta nella Luce… Provenzale o Romana? Sicuramente di ogni Oltre… Odori, suoni e riluci, nei meandri della mia povera memoria, come antica Vestale… Di Sacro Fuoco ardi e consacri Famiglia e Casa, Mitezza Ordine e Obbedienza, che in dolce segreto comanda… Bianco il manto, Bianco il velo, dorati calzari, Il crine intrecciato per sei a rossi fili di lana… Tu che di Maggio e Maia porti le le tinte e le istruzioni… Tu che saper chi sei non sai, tu che mi inebri il Cuore di sconosciuto desiderio… Che mai chi portò i tuoi colori potè… Perché Ulisse e Le Anguane… Gli Achei e i Carni… Poco condividono se non il giungersi e disgiungersi dal Mare… Nulla credo capirai di quel che scrivo… Ma se Curiosità e Voglia solcano il tuo Tenero Meraviglioso Dolcissimo Aromatico Cuore… Sappi che mai Rosa dei tuoi toni, più profumata e bella, attraversarono le stelle, di ogni cielo che conobbi. Fremi. Conoscimi e… Ma tu… Fremi… Curiosità. La Possibilità é Uomo. Ma la Concessione alla Vita… è Donna. Amen.
(Sandro Cantoni)