GIURAMENTO SULLE RIVE DI UN LAGO
Tu muovi tutto il Dolore contenuto nel Creato.
Tu sei il Cuore sanguinante di mille preghiere inascoltate, sei il pianto di quel che di Dio in ogni uomo c’è.
Sei la lama intangibile che mi trapassa il Cuore e senza uccidermi mi uccide, sei il sagrato di tutte le chiese possibili sul quale potersi inginocchiare per chiedere aiuto, conforto, salvezza ed ascolto.
Che Follie, i capricci delle Dee…
Non conosco più alcun sacrario dove chinarmi per chiederti udienza… Per poterti guardare ancora, per poter sentire ancora, il suono delle tue toccanti risate, per godere della tua presenza, per poter amare i tuoi occhi stanchi e le tue rughe, per accoccolarmi nella tranquilla contemplazione delle tue membra sciolte…
E perdonami se, non riesco a considerare, una tua benché minima possibile assenza. Mi hai ucciso senza pietà molte volte, eppure…
Quel che ho in me, di Puro per Te, ti sopravvive. Lacrime roventi genereranno un Ruscello, cheto ma fedele all’Uomo del Cavallo. E dal suo Limo crescerà un Ulivo. Atena che ti ha sul palmo mi salverà. E mi terrai la mano, Vacuna mi sia testimone, dolcemente Rapita.
(Sandro Cantoni)