10.000 udinesi sotto la soglia di povertà ma la giunta destina 470.000 euro ai dipendenti

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Le scelte della politica purtroppo anche in tempi di crisi, più che rispondere alle esigenze dei cittadini, dimostrano di essere funzionali agli interessi elettorali. In tempi di Covid 19, con una crisi che farà impallidirie quella del 2008, 2419 famiglie udinesi hanno fatto richiesta per ottenere i buoni spesa alimentari, certificando l’ampiezza del disagio socio-economico in città. Circa 10.000 cittadini udinesi sono ad oggi sotto la soglia di povertà. In autunno tutte le stime indicano che un terzo delle imprese è a rischio chiusura. In città sono presenti circa 4.000 partite Iva e i conti sono presto fatti.

In questo contesto ci si sarebbe aspettati cbe la politica privilegiasse le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese. Scopriamo invece che la giunta Fontanini ha decisio di “premiare” i circa 250 dipendenti pubblici che sono rimasti a lavorare in ufficio durante il “lockdown”, stanziando per loro ben 470.000 euro. Quei dipendenti non hanno fatto altro che svolgere la mansione per cui sono pagati. A differenza dell’esercito di disoccupati, precari e partite Iva, quei dipendenti vivono con la certezza di ricevre lo stipendio ogni 27 del mese. Senza considerare che il comparto pubblico regionale offre ai nostri dipendenti un trattamento economico migliore rispetto a molte parti d’Italia.

Ancora una volta la giunta Fontanini dimostra di essere sorda alle esigenze sociali degli ultimi, perseguendo unicamente un interesse politico clientelare di bassa lega.

Mario Rizzi

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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