Appello di Coldiretti contro il cibo sintetico

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Carne sintetica prodotta con bioreattori e stampanti 3D, senza più bisogno di allevamento, mucche e pascoli. Non è la trama di un film di fantascienza ma un progetto portato avanti da potenti società multinazionali. Un’idea rivoluzionaria che, se dovesse trovare sponda nelle istituzioni europee, rischierebbe di mettere in ginocchio l’agricoltura italiana con tutta la sua tradizione. Contro la prospettiva del cibo in provetta si batte da tempo Coldiretti, con una campagna che a livello nazionale ha già raccolto 400mila firme. Alle quali oggi si è aggiunta quella del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin.

Si tratta però, ribattono i dirigenti della maggiore associazione di rappresentanza degli agricoltori, di un castello ideologico molto fragile, “dal momento che non viene spiegato quanta energia si utilizzerebbe nei bioreattori, mentre le cellule prelevate per realizzare il cibo sintetico verrebbero dai feti dei bovini, alla faccia del benessere animale. Anche il nobile intento di sfamare i poveri – aggiungono Vendrame e Megalini – cozza con i potenziali rischi del cibo in provetta, mai sperimentato e possibile causa di malattie per quelle persone. Senza contare
l’attacco alla nostra economia e alla nostra cultura, al cibo genuino e sano prodotto dai nostri agricoltori, che noi promuoviamo con etichettatura, tracciabilità e iniziative come Campagna amica”.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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