Disinformacja ai tempi del Covid. La testimonianza di un parlamentare

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Dalle notizie riportate dai media sulle indagini della Procura di Bergamo in merito alla gestione della pandemia Covid stanno via via emergendo aspetti assai inquietanti sull’impreparazione e disorganizzazione nell’ambito del Ministero della Salute e delle strutture ”scientifiche”, quali Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Comitato Tecnico Scientifico (CTS).

Solo ora stanno affiorando delle verità che sono state tenute nascosta proprio da quelle istituzioni pubbliche che avrebbero dovuto essere garanti della massima trasparenza.

La maggior parte degli italiani si era fidata di chi li governava, anche perché molti “esperti” avallavano la gestione della pandemia. Ma non tutti, c’erano infatti altri professionisti, soprattutto medici, che chiedevano maggior trasparenza, poiché troppe delle misure adottate sembravano insensate. Solo che tali voci non avevano eco, si era sviluppata una macchina della censura che non dava spazio a chi esprimeva dubbi, anche stampa e tv erano attestate sulle posizioni governative, e chi osava criticare veniva ignorato o messo all’indice come pericoloso untore.

Ed oggi, dopo le rivelazioni della GdF di Bergamo, assumono grande rilievo le testimonianze di chi allora dissentiva e veniva ignorato, soprattutto se aveva funzioni sanitarie o ricopriva ruoli istituzionali.

Questa è la testimonianza* di Laura Stabile, medico, e allora componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che fin dall’inizio della pandemia ha cercato la verità, ma invano, a dimostrazione che la disinformacja non ha risparmiato neppure le più alte istituzioni, come il Parlamento.

Racconta la senatrice Stabile che c’era la sensazione ricorrente, e a volte la certezza, che non vi fossero solide motivazioni scientifiche, ma prevalentemente politiche alla base delle decisioni prese dai Governi di allora e che c’è stata una sconcertante mancanza di trasparenza nell’informazione, nel rendere accessibili i dati, ma soprattutto nel dare una seria e credibile spiegazione a misure che hanno portato a pesantissime limitazioni dei diritti e delle libertà personali, oltre ad aver portato danno soprattutto alle persone nelle situazioni più delicate, quali per esempio gli anziani isolati e separati dai familiari e i bambini chiusi in casa.

Adesso grazie al rapporto della GdF sta emergendo la verità e trova piena conferma il sospetto di allora che non fosse la politica a seguire la scienza, bensì questa ad essere addomesticata per favorire i desiderata dei politici. Che proclamavano urbi et orbi “la politica segue la scienza”, mentre invece abbiamo appreso di conversazioni fra il Ministro Speranza e il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Brusaferro, nelle quali quest’ultimo si impegnava a costruire motivazioni “scientifiche” per sostenere la scelta già fatta dal politico.

A fine aprile 2020, quando si stavano programmando le riaperture, i media avevano pubblicato uno studio presentato dal CTS al Governo, che sarebbe stato alla base delle decisioni sulle riaperture. In questo studio si ipotizzavano scenari catastrofici in caso di riapertura di tutte le attività (150.000 persone necessitanti di ricovero in Terapia intensiva a giugno 2020!), e se le sole scuole fossero rimaste chiuse avrebbero fatto scendere il picco a 110mila (- 40 mila!). E così le scuole non sono state riaperte. Questo studio era privo di intestazione, firma e soprattutto della bibliografia contenente dati e metodi utilizzati. Il 5 maggio 2020 il Presidente dell’ISS, Brusaferro, durante l’audizione in Senato, si era impegnato a fornire il testo dello studio ai senatori. Che non è mai pervenuto.

È interessante confrontare tutto questo con quanto riportato dalla stampa (e non smentito) delle chat fra il Ministro Speranza e il Presidente dell’ISS Brusaferro nell’ambito dell’indagine della Procura di Bergamo. Siamo a inizio marzo 2020, e il tema è sempre quello della chiusura delle scuole, che sembra essere stato particolarmente a cuore al Ministro Speranza. In sintesi, il Direttore dell’ISS fa presente che il CTS è “critico” sulla chiusura, e il Ministro risponde “così ci mandate a sbattere”. Dopo varie altre comunicazioni si decide la chiusura delle scuole e il Ministro, sempre rivolto al Direttore dell’ISS, conclude “Linea sacrificio sulle scuole ottima”.

Su questi fatti le ripetute interrogazioni**della senatrice al ministro Speranza non hanno mai avuto né risposta dal ministro, né spazio sulla stampa.

Una testimonianza di come anche i parlamentari, se non allineati, venivano imbavagliati dal sistema.

Walter Zalukar

Associazione Costituzione 32

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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