Farmaci salvavita scomparsi. Corsa verso la Slovenia dove però si pagano

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La mancanza di peso da parte dell’Italia si evidenzia anche dalle mancate risposte di fronte alle emergenze di farmaci introvabili che rappresentano però l’unica salvezza o l’unica terapia per migliaia e migliaia di cittadini italiani traditi da uno Stato che continua a non garantire i diritti fondamentali.

I pazienti si sentono sempre più abbandonati dallo Stato che non li calcola e non ha a cuore la loro salute, nonostante proclami pubblicitari vuoti e falsi.

L’ultimo episodio di farmaci irreperibili riguarda il fondamentale Creon, prodotto dalla casa farmaceutica Mylan: si tratta di un autentico salvavita per tutti coloro che sono affetti da fibrosi cistica ed è la sola terapia indicata per chi soffre di insufficienza pancreatica e per chi è incorso o incorre in fenomeni di pancreatiti acute e/o croniche.

Nonostante le rassicurazioni da parte del governo e della stessa AIFA (Agenzia del farmaco) che avevano giurato e spergiurato che mai e poi mai gli ammalati si sarebbero trovati sprovvisti, la cruda realtà è sotto gli occhi di chi sta cercando disperatamente nelle farmacie qualche rimasuglio nei magazzini.

Scavato il fondo, però, adesso non si trova più, Friuli Venezia Giulia incluso.

Qualche salvifica telefonata oltre confine però, nelle farmacie della vicina Slovenia, e si scopre che l’assenza del farmaco non coinvolge affatto questo Stato.

Si tratta quindi di un’emergenza solo italiana?

Ed è così che, dotati di ricetta su carta bianca (la Slovenia non accetta la ricetta elettronica), si viene a sapere che nella regione contermine non esiste alcuna emergenza (almeno per ora) e gli sloveni possono usufruire dei loro diritti, senza pagare il farmaco.

Ovviamente però i cittadini italiani saranno costretti a pagare per acquistare all’estero un prodotto dispensato gratuitamente nel nostro paese.

I diritti sembrano sempre più dimenticati e lo Stato italiano sembra sempre meno interessato a tutelarli e ad assicurare il diritto alla salute sancito da una Costituzione ancora una volta stracciata.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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