Fontanini chiude biblioteche e luoghi della cultura ai non vaccinati

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Si è tenuta questa mattina in modalità online una riunione operativa, organizzata dall’Assessore alla cultura e personale Fabrizio Cigolot e alla quale hanno partecipato i dipendenti e i collaboratori impiegati nell’ambito del sistema museale e bibliotecario cittadino, in vista dell’introduzione del Green Pass, prevista per la giornata di domani.
Come noto, infatti, il Governo ha inserito anche i musei, gli archivi e le biblioteche nella lista di luoghi e servizi per avere accesso ai quali i visitatori di età maggiore ai dodici anni dovranno essere in possesso del Green Pass. Da domani, quindi, sarà necessario non solo prenotarsi ma anche esibire la certificazione accompagnata da un documento d’identità; certificazione che i dipendenti e gli operatori delle cooperative che si occupano dei servizi di sicurezza e custodia dovranno verificare, a ciò incaricati da un apposito atto del Sindaco.
La certificazione verde Covid-19 è richiesta, inoltre, per poter accedere anche a tutti gli spettacoli pubblici, sia che si svolgano all’aperto che nei teatri o nelle sale cinematografiche, e dovrà essere parimenti esibita all’ingresso al personale addetto a tali controlli.
“Chiediamo in questo senso ai cittadini di avere pazienza se ci sarà qualche piccolo disagio, e soprattutto di essere collaborativi con il personale, perché questa è una partita che riguarda tutti. Musei e biblioteche, come cinema e teatri – ha precisato Cigolot – hanno dimostrato fino ad oggi di non essere dei luoghi di contagio; qui i visitatori/spettatori sono al sicuro anche perché i controlli sono sempre stati accurati. Il Green Pass è una misura severa che risponde, a mio avviso, non solo alle esigenze di contenimento della pandemia quanto, soprattutto, a considerazioni d’ordine giù generale volte a indurre chi non si è ancora vaccinato a farlo presto per non rischiare di venire escluso dalla vita culturale e sociale. E come tale va accettata”.
Che un assessore alla Cultura dichiari esplicitamente, che il vero motivo del Green Pass non è sanitario (come esige la Costituzione), ma che rappresenta un obbligo vaccinale surretizio, la dice lunga sul momento che stiamo vivendo.
Se l’amministrazione comunale volesse rimanere nei binari del decreto Green Pass e nello stesso tempo, garantire l’accesso a tutti i cittadini senza discriminazioni, basterebbe garantire gratuitamente test salivari per i non vaccinati. Se non lo faranno il motivo è semplice, il “sistema” nel suo complesso, è compatto nel voler “tritare” ogni forma di dissenso.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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