Un brutto segnale, quello che arriva da Gorizia, dove una delle animatrici della protesta “No Green Pass” è stata arrestata. I manifestanti, raccolti nel movimento “Consenso Disinformato” si erano dapprima riuniti nel piazzale della Casa Rossa per poi dirigersi verso il Municipio. Una 65 enne goriziana era tra le più accese animatrici della protesta e ha quindi attirato l’attenzione del personale di polizia: alla richiesta di fornire un documento di riconoscimento, ha rifiutato di fornire le proprie generalità ed è stata quindi arrestata e condotta in questura.
Non possiamo affermare (si parla di minacce e violenza) quel che sia realmente accaduto. Quello che però deve far preoccupare è la narrazione del fatto, dove la donna viene descritta sui media come una “pregiudicata”, quando poi leggendo con attenzione la “notizia”, si scopre che la sig.ra era solamente gravata da “pregiudizi di polizia” che non sono affatto “precedenti penali”. I pregiudizi di polizia, per semplificare, sono l’insieme delle informazioni raccolte dalle forze dell’ordine su una persona e senza contradditorio. Un modo questo di creare un pregiudizio di immagine verso la donna, che segue la stessa tecnica manipolativa di quando si etichetta come “no-vax”, l’eterogeneo popolo che protesta contro il decreto liberticida che ha determinato il cosiddetto “Green Pass”.
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