Il mondo degli artisti e della cultura ieri in piazza a Udine: “restituiteci la nostra vita”

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Una manifestazione quella svoltasi ieri pomeriggio in piazza XX settembre, pacifica e variopinta e che ha cercato di attirare l’attenzione su un mondo spesso misconosciuto dalla grande stampa, nazionale e anche locale. Parliamo di un esercito di artisti, musicisti, scrittori, blogger, etc, che da un anno non possono lavorare a causa delle restrizioni ma che, a differenza di altre cateogorie, non hanno nemmeno potuto attingere a quei famigerati ristori tanto vantati dal governo.

Oltre alla rivendicazione di poter finalmente riaprire la propria attività, nei discorsi dei diversi relatori che si sono alternati, si nota una particolare attenzione ai temi riguardanti i diritti individuali, alle libertà personali: “Una manifestazione che ha coinvolto musicisti, attori, tecnici e operatori del mondo dell’Arte e dello spettacolo. Sotto un cielo incerto di una giornata uggiosa alcune centinaia di persone hanno portato il proprio messaggio di speranza esibendo una non comune volontà di Vivere. Hanno danzato, cantato e giocato nella condivisione di spirito che deve caratterizzare una società che vuole uscire dall’oscurantismo sociale, culturale ed economico al quale le oligarchie mondialiste vorrebbero relegarci in conseguenza di un’emergenza sanitaria enfatizzata di natura colposa e, probabilmente, persino dolosa. Udine ha solidarizzato con il mondo dell’arte perché vi è la percezione e la consapevolezza della drammaticità del momento storico che stiamo vivendo e, quindi, della indispensabilità di una coesione sociale che ci consenta di far valere quanto sancito nella Carta Universale dell’Uomo e dalla Costituzione Italiana“.

Circa duecento i partecipanti che hanno potuto anche godere di musica dal vivo e che hanno allietato la piazza con canti e balli.

Un peccato constatare che nessun rappresentante delle istituzioni abbia sentito la necessità o almeno la curiosità di ascoltare quel che avevano da dire questi cittadini.

Abbiamo voluto sentire Alessandro Gallo, membro del Coordinamento nazionale della “Marcia della Liberazione” che da diversi mesi cerca di affermare temi controcorrente rispetto alla pandemia, alla sua genesi e alle sue conseguenze:

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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