Il Prefetto vieta Piazza Libertà al fronte del dissenso. La piazza è di proprietà del sindaco e dell’Anpi?

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Il Comitato “Costituzione in Azione”, protagonista delle proteste degli ultimi due anni nella piazza udinese, aveva trasmesso alla Questura di Udine l’intenzione di manifestare in piazza Libertà nella giornata di oggi. La scelta era chiara, ritornare nella piazza “simbolo” del dissenso, per ricordare il diritto costituzionale al lavoro, sacrificato in nome delle presunte o reali, a seconda delle opinioni, esigenze sanitarie.

Da dicembre dello scorso anno, in via sperimentale, su iniziativa del sindaco di Udine, piazza Libertà era stata preclusa alle manifestazioni di protesta. Il periodo di “censura” doveva terminare il 10 di gennaio, ma evidentemente la deriva liberticida non si è esaurita.

Dopo le celebrazioni del 25 aprile che hanno raccolto tra le 2 e le 3 mila persone in piazza Libertà, per la richiesta del Comitato “Costituzione in Azione” sembravano esserci tutti i presupposti per un ritorno nella piazza pubblica per eccellenza della città.

Invece la Questura ha nuovamente negato questo diritto, senza trovare un solo motivo di ordine pubblico che giustificasse questa sua decisione:

Questo il commento del Comitato alla decisione di Questura e Prefetto:

“Il Comitato spontaneo apartitico “Costituzione in Azione” denuncia pubblicamente il “complotto istituzionale” perpetrato da Prefettura, Questura e Comune udinesi ai danni del Diritto a manifestare dei cittadini. Avviene infatti che Piazza Libertà, luogo in cui da luglio 2021 ad oggi, si sono tenuti circa una ventina di eventi tra manifestazioni spontanee e preventivamente comunicate ed autorizzate, viene regolarmente negata a chiunque possa risultare scomodo, sgradito o conflittuale con l’establishment.
Di tale condotta liberticida e costituzionalmente incoerente si trova riscontro nel “protocollo interno N. 0028132 del 07/04/2022″ firmato dal Prefetto di Udine, documento al quale le Autorità si ispirano per selezionare quali siano i soggetti a cui vengono concesse determinate aree urbane. La discriminate è ufficialmente rappresentata dalla partecipazione inderogabile degli Enti Pubblici”.
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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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