Il premier sloveno Jansa: “no a una nuova invasione di afghani come nel 2015”

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Il premier sloveno è anche presidente pro tempore del Consiglio dell’Unione Europea e quindi le sue parole hanno ovviamete fatto il giro del mondo, provocando un vespaio tra le cancellerie europee.
Domani al vertice del G7 convocato dal premier inglese Johnson, si discuterà dell’opportunità di un corridoio umanitario che, nelle intenzioni iniziali doveva garantire accoglienza agli afghani che in questi anni avevano lavorato fianco a fianco degli occiedentali. La realtà invece è sempre più quella di un verio e proprio esodo di migranti economici che cercano di scappare da un paese poverissimo, dove il 70% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.
Numeri importanti di cui si dovrebbero occupare i paese europei già stremati economicamente dalla pandemia e che hanno contribuito per 20 anni al tentativo di liberare gli afghani dal medioevo, naufragato non certamente per colpa degli occidentali, ma del grande consenso di cui godono i talebani nell’Afghanistan profondo.
Il premier sloveno ha dichiarato che “L’Ue non aprirà corridoi per i migranti afghani, non permetteremo che si ripeta l’errore strategico del 2015. Dobbiamo aiutare solo gli individui che ci hanno aiutato durante l’operazione Nato e quei Paesi che sorvegliano il confine esterno dell’Ue per proteggerlo completamente”.
Jansa fa riferimento al graver errore della Merkel quando, nel 2015, aprì le porte dell’Unione Europea al grande esodo che fece scoprire agli italiani e agli europei la grande importanza della rotta balcanica. Il premier sloveno sottolinea poi la necessità di limitarsi ad ospitare i collaboratori degli occidentali, senza utilizzare questo pretesto per aprire le porte del Contninente a una nuova invasione migratoria. Sulla stessa linea tutti i paesi del cosiddetto blocco di Visegrad (Polonia, Ungheria, rep. Ceca, Slovacchia).
Il governo Draghi invece, senza distinzioni, è favorevole all’accoglienza indiscriminata dei migranti economici provenienti dall’Afghanistan. Un bel problema per l’Italia e in particolare per il Fvg, considerato che tra il 2015 e il 2016, arrivarono in Europa ben 320 mila migranti afghani.

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Il Giornale di Udine

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