Indice gradimento sindaci. Fontanini precipita a quota 90. Fedriga pronto a scaricarlo

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Come ogni anno il barometro del Sole 24 Ore sul gradimento degli amministratori italiani fotografa l’umore dei cittadini. Rimanendo al Friuli Venezia Giulia colpisce l’andamento negativo del governatore Fedriga, che pur essendo stato premiato dal centrodestra con lo “scettro” della Presidenza della Conferenza delle Regioni, scende dalla seconda alla terza posizione e tra l’altro,  viene affiancato dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. Questo dato, in sè relativo, deve essere visto ricordando che i sondaggi già avevano certificato nei mesi scorsi una diminuzione dei consensi rispetto al voto del 2018.

Ma il dato macroscopico destinato a pesare nel dibattito interno al centrodestra regionale, è il vero e proprio tonfo del sindaco di Udine Pietro Fontanini, che dalla già desolante posizione dello scorso anno (73 esima posizione) precipita addirittura alla novantesima posizione. Se si votasse oggi il sindaco di Udine perderebbe nettamente le elezioni, atteso che il suo gradimento è sceso al 48% degli elettori, che per un sindaco uscente è un record in negativo.

(Fonte Sole 24 Ore)

Duro il commento del capogruppo di Prima Udine Enrico Bertossi:  “Oggi Il Sole 24 Ore pubblica la classifica degli amministratori locali dal più elevato indice di gradimento in Italia. Tra i sindaci, il primo cittadino di Gorizia, Rodolfo Ziberna, occupa l’ottava posizione, Alessandro Ciriani (Pordenone) è 17esimo, Roberto Dipiazza (Trieste) 66esimo e Pietro Fontanini (Udine) scende dal 73° posto del 2020 al 90° su 105 nel 2021. Pochi giorni fa lo stesso Fontanini menava vanto (senza merito alcuno) della posizione attribuita dal Sole 24 Ore alla provincia (non al comune) di Udine sul benessere dei bambini. Adesso dirà che sono classifiche fasulle o inventate? Per noi udinesi non è una sorpresa: #Udine non è mai stata così isolata, immobile e priva di prospettive come adesso”.

Il sondaggio era nell’aria da mesi e nelle riunioni informali i vertici di quel che rimane dei partiti di centrodestra si affannano a trovare una via d’uscita. Nei giorni scorsi in una nota pizzeria udinese alcuni esponenti del centrodestra si sono ritrovati per impostare una exit strategy per far fuori Fontanini e trovare un’alternativa plausibile. Le accuse rivoltegli sono molte: “non si può più andare avanti solo con i tagli dei nastri, è ora di riprendere contatto con i nostri lettori“; “abbiamo tradito il patto con la destra civica per portarci Antonio Falcone in giunta, che ogni volta che parla in pubblico ci fa danni“; “sul business dell’immigrazione stiamo facendo peggio della sinistra, se continuiamo così alle elezioni andiamo a sbattere”.

Questi gli spunti emersi alla riunione, dove si è anche ipotizzata una possibile via di fuga: l’idea è quella di “pensionare” Fontanini nella “nuova Provincia” in via di costituzione. Le nuove province non saranno elettive e questo permetterebbe di “nominare” Fontanini a Palazzo Belgrado senza passare dalle urne. Liberata la casella di Udine, il centrodestra candiderebbe l’attuale vice-sindaco Loris Michelini, oggi in quota alla civica Progetto Fvg, destinata a sciogliersi nella “Lista Fedriga”. Gli addetti ai lavori sanno benissimo che la candidatura di Michelini si schianterebbe rovinosamente alle elezioni, ma Fedriga è pronto a sacrificare Udine se questo prezzo politico dovesse essere utile al tentativo di crearsi un suo movimento politico sul modello Zaia.

Luca Simonetti

 

 

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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