L’amministrazione Fontanini si conferma come una delle più munifiche nel sostenere la comunità ucraina giunta in città a seguito della guerra in corso.
L’assessore all’istruzione Elisabetta Marioni ha annunciato che anche per l’anno scolastico 2022/2023 i bambini ucraini saranno esentati dal pagamento della mensa scolastica: “Tale esenzione, che riguarda i bambini e i ragazzi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado per i giorni in cui è previsto il tempo prolungato o il rientro pomeridiano, durerà fino al perdurare del possesso di soggiorno temporaneo dei titolari della responsabilità genitoriale o chi ne fa le veci”.
L’assessore ha motivato così la decisione presa: “Si tratta di una decisione doverosa, presa alla luce della convinzione che quello allo studio sia uno dei diritti fondamentali dei bambini e dei ragazzi, all’interno del quale rientra il momento dei pasti, la cui funzione non è solo importante dal punto di vista nutrizionale ma anche educativo, perché insegna il valore del cibo e lo stare insieme rispettando regole e tenendo comportamenti adeguati“.
Vista la motivazione scelta dall’assessore Marioni, sorge naturale porsi una domanda: ma se lo studio è un diritto fondamentale, nel quale rientra anche il momento del pasto, perchè le famiglie italiane devono pagare?