La Regione indebita le future generazioni per 218 milioni di euro

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La crisi economica e sociale prodotta dalla pandemia ha spinto tutte le istituzioni ad allargare i cordoni della borsa e ad allentare i vincoli di bilancio. Non fa eccezione la Regione Friuli Venezia Giulia che ha appena deciso di indebitarsi per la bellezza di 217.600.000 euro. Un prestito, che sarà erogato dalla Cassa Depositi e Prestiti, e sarà utilizzato fino al 2026, che quindi coincide con la scadenza del Recovery Plan. Il tasso di interesse sarà fisso o variabile a seconda della richiesta di intervento. La scadenza del prestito è il 31 dicembre del 2046.

Non si capisce la necessità di indebitare le future generazioni se, come ci è stato detto, le risorse del Recovery Plan, arriveranno in buona parte alle Regioni. Proprio con i fondi europei sono previsti investimenti enormi per il Porto di Trieste o per le ferrovie in Friuli. Ma, evidentemente, con la scusa della pandemia si ritorna alla finanza “creativa e allegra” del passato, per soddisfare le esigenze locali della politica (o meglio dei partiti).

A solo titolo d’esempio citiamo la prevista spesa per la “riqualificazione del Palazzetto dello Sport” di Gorizia o la voce “Contributo a Promoturismo per il miglioramento dell’offerta turistica dei comuni montani”. Tutte spese che dovrebbero già rientrare nella spesa corrente di Comuni e Regione, che assorbono le tasse dei cittadini (sotto forma di compartecipazioni) proprio per questo. La burocrazia regionale è una gigantesca macchina mangiasoldi a cui nessuno fa realmente le pulci. Troppo facile tagliare nastri amministrando una regione indebitando le future generazioni.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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