L’assassinio di Daria Dugin è un messaggio a Putin? “possiamo colpire anche le tue figlie”

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Si sostanzia, ogni ora che passa, l’ipotesi che l’omicidio di Daria Dugina, figlia del filosofo russo Aleksandr Dugin, sia stato opera dei servizi segreti ucraini. Lo stesso Corriere della Sera, noto per la sua linea super atlantista, accredita parzialmente questo scenario. Una sorta di messaggio terribile indirizzato direttamente a Putin: “possiamo colpire chiunque, anche in Russia, anche i tuoi parenti”. Una logica simile a quella della mafia.

Se fosse così ci troveremmo di fronte uno scenario devastante, che rischia di polverizzare ogni ipotesi di pace o almeno di tregua. La guerra in Ucraina ritorna ad essere quello che la stampa occidentale e politicamente corretta ha accuratamente nascosto, una guerra fratricida, una guerra civile, lontana anni luce dai giudizi manichei della nostra classe dirigente.

Le autorità russe avrebbero anche individuato la responsabile materiale dell’attentato: si tratterebbe di una spia ucraina, Natalya Vovk. Secondo l’Fsb Vovk, insieme alla figlia di 12 anni, è arrivata in Russia il 23 luglio e ha affittato un appartamento nello stabile in cui viveva Dugina per raccogliere informazioni sul suo stile di vita. Dopo aver assassinato Daria Dugina, la Vovk sarebbe riuscita a scappare in Estonia, attraverso la regione di Pskov.

L’Ucraina non fa parte della Nato e nemmeno dell’Unione Europea. La domanda quindi sorge spontanea: perchè noi italiani dovremmo farci coinvolgere in una guerra civile così crudele?

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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