L’intervista: “eravamo ex untori, adesso colleghi tornati normali”

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Gli obblighi dei ‘sieri’ anticovid sono decaduti da un po’ per gli appartenenti alle forze dell’ordine.

Pochi però si stanno domandando come vivano e come vengano trattati questi militari durante il tempo della ‘presunta normalità’, dopo che sono stati etichettati e accusati di diffondere il contagio e di essere irresponsabili…

Abbiamo intercettato un appartenente al comparto della sicurezza pubblica (su sua richiesta tuteliamo la privacy) per capire, dall’interno, quali siano le nuove dinamiche.

Lei si sarebbe mai vaccinato contro il Covid?

“No”.

Perché?

“Non mi fidavo e non mi fido. Anche oggi. La mia convinzione è corroborata da tanti elementi, inclusi gli ultimi studi e, fattore non da poco, dai colleghi che hanno numerosi problemi dopo questi sieri…e che si riammalano a ripetizione”.

Lei ha perso il lavoro?

“Stavo per perderlo… sì… ma l’infezione è arrivata giusto in tempo per mantenere il servizio”.

Il suo covid da non vaccinato com’è stato?

“Nessun sintomo. Se non avessi fatto il tampone non lo avrei nemmeno saputo”.

Se non si fosse contagiato?

“Sarei stato sospeso. Sarei andato incontro a testa alta a questa conseguenza, per me, comunque, illegittima”.

“Se fosse stato allontanato, avrebbe immaginato come sopravvivere?”

“Sarei andato alla Caritas”.

Ma lei lo sa che anche alle mense bisognava presentarsi con il green pass?

“Allora lo Stato avrebbe lasciato morire un suo servitore?”.

Ad un certo punto si è trovato a lavorare con colleghi guariti e vaccinati: qual era il clima?

“Ad alcuni non interessava nulla, altri erano sfegatati accaniti vaccinisti a priori… inevitabile che l’atmosfera fosse molto tesa”.

Lei è stato vittima di mobbing per la sua scelta?

“Personalmente no, ma soltanto perché ho un carattere molto determinato e forte. In generale tutti noi guariti venivamo trattati come appestati. Alcuni li facevano sentire in colpa come se fossero loro il danno della società. Addirittura venivano bollati come no global”.

Dopo la fine dell’obbligatorietà, quali sono state le nuove logiche nel suo settore?

“Come se nulla fosse successo: gli ex mostri paiono aver tolto l’abito del mostro”.

Cioè?

“Sembra paradossale ma è così: queste persone, vacciniste a priori e senza alcun dubbio, trasformatesi in cani, dopo aver mostrato il vero carattere in quel tempo buio e di accuse continue sono passate a riprendere una presunta normalità nei confronti dei non vaccinati. Sembrano tornati come erano prima della pandemia, prima degli obblighi”.

Questi colleghi, magari, potrebbero aver cambiato idea?

“Beh, moltissimi di loro si sono infettati più volte, nonostante i sieri… e con sintomi non certo leggeri, anzi e per periodi piuttosto lunghi. In estate molti di loro erano a casa con il covid e anche adesso la situazione non è certo migliorata…”.

Quei mesi altamente conflittuali… quando dovevate controllare i locali pubblici, il rispetto della mascherina sui mezzi, come li definirebbe?

“Orrendo periodo, un vero inferno dove è emersa la vera identità di tante persone”.

Senta, la sua decisione di non inocularsi ha avuto delle ripercussioni extra lavorative?

“Diciamo che, poiché per deformazione professionale tendo a non fidarmi di nessuno, a chi mi domandava o mi domanda, fra amici e parenti, dicevo e dico tuttora anche di sì, che mi sono inoculato…”.

Come mai?

“ Ci hanno fatto diventare tutti, chi più chi meno, incivili. Vivevamo e viviamo ancora in parte in una giungla e per sopravvivere bisogna in qualche modo adeguarsi ai tempi.. Si tratta della regola d’oro per non soccombere. Non mi sono mai esposto in linea generale e, quindi, non esponendosi ci si evitano etichettature e scontri”.

Che idea si è fatto di questo virus?

“Che seleziona in base al lavoro che si fa evidentemente… mi chiedo: ma tutti i clandestini che sbarcano a Lampedusa? Quelli, tantissimi dei quali positivi, hanno potuto continuare tranquillamente a fare la loro vita di mantenuti senza obblighi. E quelli che riempiono la Cavarzerani? Pensate che li abbiano indotti a vaccinarsi? Macchè. Il virus seleziona anche in base alle etnie… incluse quelle, immuni per definizione, che arrivano dall’est… profughi di guerra, giusto?”.

Irene Giurovich

(foto di archivio)

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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