Maxime Beltra aveva 22 anni ed era in perfetta salute. Viveva a Sète, una città costiera non lontana da Montpellier.Come tutti i giovani della sua età voleva semplicemente recarsi a fare le vacanze in Grecia ed è stato quindi costretto a doversi vaccinare per ottenere il famigerato Green Pass. Purtroppo nove ore dopo l’iniezione (Pfizer/Biontech) è deceduto per un edema.
Ovviamente le autorità ancora si trincerano dietro l’ormai trita formula “non c’è alcuna correlazione provata”. Il sistema mediatico del mainstream consapevole dell’ondata mediatica che ha provocato la morte di Maxime, è arrivato al punto di sostenere che il giovane sarebbe morto per un’allergia alimentare. Sì, avete capito bene, un’allergia alimentare proprio nove ore dopo la vaccinazione. Una coincidenza astrale veramente diabolica, ma per certa informazione, questa pista è più probabile di una reazione avversa all’inoculazione.
Il padre di Maxime ha sfogato tutta la sua rabbia contro lo Stato che aveva costretto suo figlio a vaccinarsi: “Sono pazzo di rabbia! E’ criminale mettere sul mercato vaccini non certificati e che uccidono giovani di 22 anni in ottima forma a fronte di un virus che uccide meno dell’1% della popolazione contagiata e nessun giovane. Pubblico la sua foto affinchè possa il suo volto andare in tutto il mondo ed essere la bandiera della libertà di vivere, di pensare e di ribellarsi”.
Ora Maxime è diventato il simbolo del movimento popolare che si batte per l’abolizione del Green Pass e il ripristino delle libertà costituzionali.
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