Ogni cittadino del Fvg spende 2.386 euro all’anno per l’assistenza sanitaria

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Ogni cittadino del Friuli Venezia Giulia spende circa 2.386 euro a livello pro capite per l’assistenza sanitaria, un costo alto rispetto alla media nazionale: circa duecento euro in più in confronto al vicino Veneto. Alto anche il costo per l’assistenza specialistica presso erogatori privati, che si aggira intorno ai 54 euro.

Sono queste alcune delle cifre emerse durante la seduta odierna della III Commissione consiliare, presieduta da Carlo Bolzonello (Fedriga presidente). La seduta è stata convocata per presentare i dati raccolti dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che con la Regione Fvg ha una convenzione in atto per potenziare e rafforzare il Sistema sanitario regionale (Ssr).

Il monitoraggio – come spiegato dal direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan – si è concentrato su diversi servizi e comparti del Ssr, evidenziando sia criticità che aspetti positivi.

Bene la copertura del bisogno degli anziani non autosufficienti con circa 8.000 posti garantiti nelle Rsa, ma criticità nella rete oncologica dove – ha spiegato Mantoan – la copertura dei bisogni è elevata, ma con tempi di attesa lunghi per gli interventi chirurgici e volumi sotto la soglia per quelli di maggiore complessità. Punto dolente anche la chirurgia ortopedica elettiva, con circa 8.000 cittadini che nel corso del 2021 si sono recati fuori regione per farsi operare.

Positivo il numero, invece, di infermieri e medici di medicina generale, superiore alla media nazionale: nel 2021, in Fvg c’erano oltre 2 medici ogni 1.000 abitanti a fronte di una media nazionale di 1,97 e quasi 7 infermieri, sempre ogni 1.000 abitanti, a fronte di una media di 5,12.

“In Fvg – ha detto il dirigente Agenas – c’è una rete ospedaliera molto presente, con un numero di unità complesse superiori allo standard nazionale. Si spende più di altre Regioni, ma questo non è un dato negativo. La criticità è che ci sono tanti ospedali che
fanno però piccoli interventi, quindi un basso volume di attività e con difficoltà nella presa in carico”.

I dati presentati da Agenas in III Commissione non hanno convinto del tutto le Opposizioni, soprattutto per quanto riguarda il numero dei medici in servizio che “non risponderebbe alla realtà – ha affermato Nicola Conficconi (Pd) – in quanto molti reparti
starebbero chiudendo proprio per carenza di medici”.

Medesima perplessità espressa anche dalla consigliera Rosaria Capozzi (M5S) che ha chiesto “come mai si ricorra allora ancora ai gettonisti, nonostante il numero di medici e infermieri piuttosto alto rispetto alla media nazionale”.

La richiesta di avere dati non aggregati è stata, invece, avanzata da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che ha sottolineato che altrimenti “dai dati non emergono le reali criticità del
territorio”.

Manuela Celotti (Pd) ha dichiarato che “il confronto con i dati di alcune Regioni va bene, ma bisognerebbe approfondire meglio alcuni aspetti” e non riferirsi solo a numeri standardizzati. Il collega di partito Roberto Cosolini ha espresso “soddisfazione
per i dati positivi”, sottolineando tuttavia che la frammentazione della rete oncologica è preoccupante. Francesco Martines (Pd) ha, poi, evidenziato la necessità di “una
governance migliore degli ospedali per capire cosa si fa negli stessi”.

Serena Pellegrino (Avs) ha espresso “preoccupazione per gli ottomila utenti che hanno scelto di recarsi fuori regione per andarsi a curarsi” e ha ribadito la necessità di dati meno
aggregati e più puntuali.

Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) ha chiesto un approfondimento sui privati accreditati, mentre la collega Simona Liguori, lamentando la spesa di 140mila euro con Agenas, ha voluto sapere se altre Regioni avessero sottoscritto la convenzione con l’Agenzia, e se e come questa si fosse interfacciata anche con i soggetti della macchina regionale Salute.

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