Per il Ministero dell’Istruzione tutti quelli che non si vaccinano sono “no-vax”

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Se è questo lo stile, il pensiero, la forma che esprime il Ministero dell’Istruzione, c’è poco da soprendersi dei risultati non brillanti della scuola italiana.
Per far comprendere il contesto di questo post, apparso sulla pagina del Ministero il 14 agosto, bisogna ricordare che qualche giorno prima le agenzie avevano dato per fatto l’accordo tra Ministero e sindacati, circa le modalità di utilizzo del Green Pass nelle scuole. Per sintetizzare il Ministro Bianchi aveva accettato la linea dei sindacati e cioè la possibilità di test gratuiti per docenti e personale scolastico non vaccinato.
Le reazioni successive all’annuncio dell’accordo, hanno portato il MIUR ad una rapida retromarcia: i tamponi grutuiti saranno garantiti solo alle persone “fragili” non in grado di vaccinarsi.
Il post in oggetto nasce in questo contesto, ma la cosa grave, è la definizione che viene data a tutti i docenti e personale scolastico che hanno deciso di non vaccinarsi, etichettati tout court, sic et simpliciter come “no-vax”.

Una definizione scorretta e anche offensiva, considerato che la maggior parte delle persone che hanno deciso di non vaccinarsi, lo hanno fatto per paure o timori legati a questo vaccino (a tutti gli effetti sperimentale e autorizzato in via emergenziale) e non ai vaccini in senso lato.
L’etichetta di “no-vax” viene usata da certa stampa per caricare di connotati negativi una scelta ed è il sintomo di una stampa non libera, ma quando sono le stesse istituzioni a discriminare i propri cittadini siamo davanti a un brutto segnale.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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