Priorità breve per un esame: ma prima di febbraio non ci sono posti!

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Non è più un diritto la salute. Non è più un diritto pubblico. Si è privatizzato. Se un cittadino presenta una richiesta di un esame con priorità breve, ovvero da erogarsi entro 10 giorni come prevede la legge, ma i primi posti disponibili sono appena dopo oltre venti giorni, “è evidente che il sistema è saltato e non garantisce più il rispetto del dettato costituzionale”, rende noto Ettore Guido Basiglio Ribaudo che annuncia il nuovo esposto. Dopo la denuncia depositata a novembre 2022 per la mancata diagnosi in un PS friulano di una seria patologia verificatasi a luglio 2022, il sequel delle disgrazie causate dal mal funzionamento del sistema sanitario regionale continua con l’ennesimo schiaffo alla sbandierata priorità alla salute da parte dei vertici regionali, dal governatore Fedriga all’assessore regionale Riccardi. “Anziché uscire sui giornali a sparare dichiarazioni non veritiere sul presunto nostro migliore sistema sanitario possibile, i sopra citati soggetti dovrebbero spiegare com’è possibile che, a fronte di un’impegnativa per un’ecografia con priorità breve in relazione ad una patologia in corso, i dieci giorni non vengano rispettati con uno sforamento di addirittura 23 giorni e il rischio che la patologia si possa trasformare in cronica se non in peggio”.

In questo modo – continua Ribaudo – “la salute viene fatta decadere come diritto e non dovremmo pagare le tasse per un diritto che, di fatto, non esiste e si è rovesciato nel suo opposto: se hai i soldi ti curi, altrimenti no. Infatti, privatamente, pagando una somma molto più corposa del ticket, il posto per l’esame urgente magicamente si trova dopo appena 5 giorni! Naturalmente è stata informata l’autorità giudiziaria”.

Il consiglio? “Chi non è in grado di assicurare un diritto fondamentale, come quello alla salute, dovrebbe dimettersi; come si deve procedere? Andare in un pronto soccorso per ottenere un esame che in altro modo non è possibile ottenere entro i tempi previsti dalla norma? Sperare in una disdetta dell’ultimo minuto?”. Alla luce della nuova notizia di malasanità sistemica, giunge come una beffa ai cittadini che versano in condizioni di salute instabili o critiche l’annuncio degli utili di oltre 600.000 euro della sanità udinese. “Meno male che certi politici – chiosa – dichiarano speciale la nostra sanità”.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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