Sabato a Udine manifestazione per chiedere una “Norimberga per i crimini comunisti”

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La lista civica “Io Amo Udine” annuncia, in una sua nota, una manifestazione per sabato 9 novembre, in occasione dell’anniversario della caduta del muro di Berlino:

“Sabato 9 novembre, trentesimo anniversario della Caduta del muro di Berlino e data riconosciuta dalla Stato italiano come “Giornata della libertà” (legge 15 aprile 2005 n. 61), la lista civica “Io Amo Udine” sarà presente in piazza Libertà, dalle ore 15.00, per ricordare quella data spartiacque nella storia europea e mondiale.

La premessa della legge istitutiva del “Giorno della Libertà” recita: “La Repubblica italiana dichiara il 9 novembre Giorno della Libertà, quale ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo”.

La manifestazione richiamerà la necessità di arrivare ad una “Norimberga dei crimini comunisti”, aderendo idealmente al Manifesto che verrà presentato al Senato della Repubblica il 7 novembre e che raccoglie già le adesioni di autorevoli esponenti della cultura italiana ed internazionale: Renato Cristin, Stefano Zucchi, Marcello Pera, Francesco Alberoni, le firme italiane più note, insieme ad importanti intellettuali esteri quali Richard Millet, Daniel Pipes, Pierre-Andrè Taguieff, Richard Perle, Stephane Courtois.

La manifestazione ricorderà che fu proprio il Friuli-Venezia Giulia a pagare un prezzo elevatissimo alla barbarie comunista, essendosi consumati nella nostra regione, gran parte di quella tragedia nazionale che furono le foibe e nel contempo l’eccidio di Porzus, emblematico delle mire e dei veri progetti coltivati dai partigiani comunisti.

Nel “Giorno della libertà” verrà ricordato anche il tentativo della maggioranza rosso-gialla di istituire una Commissione parlamentare volta a perseguire le opinioni delle opposizioni parlamentari e sociali.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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