Schock anafilattici e gravi allergie. Le testimonianze di due friulane

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Dovrebbe rappresentare, come reso noto dai documenti ufficiali (Aifa, documenti ministeriali, linee guida delle Medicina generale), una causa certa di esonero. Senza se e senza ma.

Eppure, dopo la pubblicazione del nostro articolo in merito ai test allergici negati ad una cittadina con documentate storie di gravi ed importanti reazioni allergiche, stanno giungendo alla nostra redazione nuove, drammatiche, testimonianze di cittadine udinesi pluriallergiche – anche con  comprovato iter di gravissime reazioni, incluso lo shock anafilattico – a cui è stato negato l’esonero.

Insomma, secondo i medici vaccinatori, nonostante lo shock anafilattico (fra l’altro capitato non una sola volta alla povera sfortunata), il soggetto resterebbe vaccinabile.

Evidentemente la paziente udinese, di cinquant’anni, recatasi qualche settimana fa al Centro vaccinale di Martignacco, non si fida ed essendo già stata malissimo per colpa di farmaci e vaccinazioni, non intende rischiare la pelle ancora.

Adesso è alla ricerca di qualche avvocato che possa occuparsi, possibilmente pro bono (visto che al momento la cittadina non lavora) della sua situazione.

 

Oggi arriva una seconda testimonianza, da parte di una cittadina udinese, di 70 anni, invalida al 70 per cento, M.T. Stesso posto: hub vaccinale di Martignacco. Lungo vai e vieni di rinvii da un sportello all’altro, portando tutto il fardello predisposto scrupolosamente dal suo medico di base per l’esonero (causa molteplici allergie). “Un medico vaccinatore addirittura – ci racconta – ha cancellato le croci sulle allergie che aveva messo il medico di base”. Alla fine, dopo invio della documentazione all’Allergologia dell’ospedale di Udine, riceve una telefonata dall’infermiera del reparto: le viene comunicato che è vaccinabile secondo il direttore della Clinica (De Carli). La signora, non credendolo possibile vista la sua complessa storia di allergie plurime, annuncia battaglia. “Non intendo cedere: sono già stata molto male. Non intendo stare male di nuovo”. Ritornerà dal medico di base e consulterà un legale.

Ci si chiede se sia cambiato qualcosa dal dicembre 2020 quando l’autorità nazionale inglese sul controllo dei farmaci (MHRA) diffondeva una raccomandazione inappellabile che risulta tuttora valida: evitare la somministrazione dei sieria chi abbia avuto in passato episodi seri di allergia.

 

La stessa immunologa Antonella Viola scriveva in un post l’anno scorso: “La raccomandazione è di non sottoporsi alla vaccinazione in caso di allergie gravi (pazienti che hanno cioè bisogno di avere con sé adrenalina o che hanno comunque avuto reazioni di shock anafilattico in passato; di solito sono allergie a farmaci o alimenti)”.

Dunque, non si capisce come mai, a fronte di queste dichiarazioni, le patologie ostative certificate non siano più ritenute tali, o comunque non da tutti i medici.

Ma non doveva la Scienza parlare ad una voce sola?

In realtà abbiamo compreso che ci sono tante, troppe, scienze e visioni scientifiche, che mutano, come le varianti, da medico a medico e da paese a paese.

Irene Giurovich

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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