Trieste. Giacomelli: “la sinistra non insulti la memoria dei caduti del 53”

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“Le parole della consigliera Serena Pellegrino sui caduti nella rivolta di Trieste del 1953 non sono semplicemente aberranti, sono anche profondamente rivelatrici di una mentalità faziosa di certa Sinistra italiana che cerca di modificare la storia a proprio uso e consumo”.

Così, in una nota, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Claudio Giacomelli.

“I caduti triestini del ’53 sono stati riconosciuti dalla Presidenza della Repubblica Italiana con la Medaglia d’Oro al Valor Civile con la seguente motivazione – precisa il consigliere
-: Animato da profonda passione e spirito patriottico partecipava ad una manifestazione per il ricongiungimento di Trieste al Territorio nazionale, perdendo la vita in violenti scontri di piazza. Nobile esempio di elette virtù civiche e amor patrio, spinti sino all’estremo sacrificio. Trieste 5-6 novembre 1953”.

“Supponiamo che la consigliera Pellegrino, in perfetto stile Germania Est, intenda dire che anche l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, eletto dopo proposta di quel pericoloso fascista di Massimo D’Alema, fosse un bieco revisionista di Destra. L’unica verità è che il patriottismo e soprattutto il coraggio fanno ancora paura a questa Sinistra che non possiede né l’uno né l’altro” prosegue nella nota il rappresentante di FdI.

“Se la consigliera Pellegrino avesse letto la risoluzione dell’on. Matteoni, che ringrazio vivamente, avrebbe trovato la frase precisa in cui si specifica che i caduti triestini del ’53
persero la loro vita nei violenti scontri di piazza con le truppe della Polizia civile alle dipendenze del Governo militare alleato – conclude i consiglieri -. La Destra italiana non ha mai fatto sconti su nessuna vicenda del confine orientale. Può la Sinistra dire lo stesso?”.

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