Udine. Ai bambini della Elementare Friz si insegna a cantare Bella Ciao

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Il Presidente del Consiglio di quartiere “Udine est – Di Giusto”, Stefano Salmè, lancia un vero e proprio J’accuse rispetto ad un episodio avvenuto nella scuola elementare Friz, di via XXV aprile: “Sono venuto a conoscenza tramite la mamma di un bambino di soli 6 anni, che durante la celebrazione di Antonio Friz, partigiano della Brigata Osoppo, fucilato dai tedeschi, dalla cui figura la scuola è debitrice del proprio nome, è stata intonata la nota canzone Bella Ciao. A mio avviso appare del tutto inopportuno che le sacrosante celebrazioni di un grande patriota, come fu Antonio Friz, vengano strumentalizzate per fare propaganda politica. Il fatto è ancor più inappropriato, considerato che questa propaganda è rivolta a dei bambini di scuola elementare. Che l’episodio sia una strumentalizzazione politica, lo dimostra lo strafalcione storico di abbinare la luminosa figura di Antonio Friz, partigiano della Brigata Osoppo, alla canzone Bella Ciao. Aldilà della disquisizione storica se la canzone sia stata o meno la “canzone della resistenza” ( Nei venti mesi della guerra partigiana non ho mai sentito cantare Bella ciao, è stata un’invenzione del Festival di Spoleto, disse il partigiano Giogio Bocca), di sicuro, un “Osovano” come Antonio Friz, avrebbe invero intonato la canzone in friulano “Plui fuarz di prime”, canto di battaglia della anticomunista Brigata Osoppo. Una canzone che sprigiona un forte senso identitario, friulano ed italiano e connotata da un forte sentimento patriottico. (Il mortaio, il cannone, la mitraglia / senza tregua trivellano il monte. / Apre l’alba la dura battaglia. / Che brontola fin dopo il tramonto. // Per sei giorni il nemico ha tentato / di distruggere l'”Osoppo” e i suoi figli, / per sei giorni ha buttato a plotoni / mercenari di tutti i paesi. / / E l'”Osoppo” contrattacca, non molla; / riempie camion di morti e feriti… / Ma un brutto venerdì sull’annottare spara / l’ultimo piombo. Gli osovani sono sfiniti! // Monte Rossa, calvario e fortezza… / Tanta fame, tanto sonno e tanto freddo! / E dicembre, si sta sotto un abete / o sul ghiaccio, ma per questo non si cede. / / Siamo figli di un sangue forte e famoso; / e così sicuri siamo stati sempre i primi / a difendere la Patria e la Croce. / Fuori i barbari dai nostri confini. / / Fuori i barbari e gli altri bastardi / che per le creste ci cercano coi cani / per bruciarci e squartarci / solo perché diciamo di essere italiani. / / Poco vestiti e scalzi sotto le stelle, / bene armati vengono giù i battaglioni. / Passano creste, montagne e balze / fiumi in piena, torrenti e burroni. / / E il Signore che ci aiuta e ci ama, / e ci guida sicuri a buon porto. / E una voce armoniosa ci chiama: / è l’Italia che chiama dal Forte! // Forza “Osoppo” che la pace è vicina, / forse, forse anche ai primi di quest’anno! / Siam guidati da giustizia divina, / siamo aiutati dal gran popolo friulano!). Come Presidente del Consiglio di quartiere “Udine est – Di Giusto” chiedo all’assessore all’istruzione Elisa Asia Battaglia, di verificare se quel che è accaduto sia solo uno spiacevole episodio o sia la norma, nel qual caso è suo dovere intervenire. I bambini siano lasciati fuori dalla lotta politica!”

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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