Udine. Loggia del Lionello. Il mistero della finestra murata

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L’amico Giovanni Fattori, mi ha mandato questa foto della Loggia del Lionello ponendomi una domanda: perché venne murata questa finestra e a che cosa serviva?
Dopo un’accurata ricerca ecco la risposta.

1) Un tempo tutte le arcate della Loggia erano chiuse da grosse inferriate. Il motivo? Perché durante il giorno vi era chi la lordava giocando “ai dadi, carte e altri giuochi incentivi al biastemare et rubare e commettere diversebrutture o sporchezzi” (1602). Così a una certa ora tutti dovevano lasciarla libera e veniva chiusa.
Ma una sera un gruppo di giovani si era nascosto dietro alcune balle di fieno che erano state poste in un angolo dell’edificio. Scesa la notte, i giovinastri avevano imbrattato l’affresco del Pordenone raffigurante la Madonna col Bambino. Affresco cui gli Udinesi erano affezionatissimi, tanto che di notte era sempre illuminato da una fiaccola. Cosa avevano fatto i buontemponi? Avevano dipinto, al posto del grappolo d’uva che il Bambin Gesù teneva in mano, un bel calice di vino rosso e un altro bicchiere in mano alla Madonna. Non contenti, avevano fatto due bei pomelli rossi sia al Bambino che alla Madonna.
La mattina seguente si scoprì il misfatto.
Tutti si chiesero come avessero fatto gli imbrattatori a entrare e a uscire senza aprire le inferriate. E ben presto si scoprì che la finestra (quella murata della foto) aveva un difetto nella chiusura ed era stata quella la via d’accesso e di fuga.
Così, il Consiglio cittadino decise di murarla. Non perché non ci fossero i soldi per aggiustarla, ma perché rimanesse a memoria e a monito contro chi avesse voluto compiere qualche atto sacrilego come quello che era appena successo.

Ecco. Questa descritta qui sopra è una storia che mi sono inventata adesso (pura fantasia).

2) Ora vi racconto, invece la versione seria, che si basa sui documenti raccolti dallo Joppi:
Per capire che funzione avesse quella finestra murata occorre ripercorre la storia della Loggia.
Nel 1442 iniziarono i lavori abbattendo una precedente “domus comunis” e alcune abitazioni. Venne realizzato un edificio che non coincide, nei volumi, con l’attuale.
La facciata principale della loggia molto probabilmente coincideva con l’attuale facciata su via via Mercatovecchio e l’edificio si allungava solo fino alla balconata centrale della facciata su piazza Libertà. Un edificio, dunque, molto più piccolo dell’attuale, con due facciate in pietra e le altre due in mattoni.
Nel 1494 si decise di allungare l’edificio, portandolo ai volumi attuali. Ma attenzione: non tutto il perimetro delle tre facciate era costituito da arcate, come oggi. La facciata verso via Cavour era chiusa e si decise di “aprire tutta la Loggia” solo nel 1642.
Cosa significa questo?
Significa che, forse, la finestra murata serviva, prima del 1642, a dar luce a questa parte della loggia non ancora aperta. Una volta aperta la loggia sul lato attiguo, la finestra non serviva più…
Ecco, questa spiegazione, che ho dedotto leggendo e ragionando su un libro di Vincenzo Joppi (Cenni storici sulla Loggia Comunale di Udine), mi sembra abbastanza accettabile. Solo che per scrivere la prima spiegazione ci ho messo cinque minuti, per la seconda qualche ora di studio.
Morale: la fantasia è più divertente, la storia più impegnativa.

Prof.ssa Antonella Favaro

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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