Udine. Padre di 5 figli: “i miei figli discriminati perchè non vaccinati. Amo l’Italia ma pronto ad andarmene”

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Il racconto di Massimiliano Maran è emblematico del momento sociale che stiamo vivendo. Le istituzioni, nell’intento surrettizio di “spingere” le vaccinazioni, hanno aperto il vaso di pandora della discriminazione sociale. L’etichetta di “untori” appiccicata addosso ai cittadini non vaccinati, ha prodotto gli stessi risultati ottenuti in alcuni esperimenti sociali condotti negli ultimi decenni. La maggioranza delle persone si è conformata al modello sociale richiesto per paura, abitudine mentale o sotto ricatto. Alla minoranza riottosa è stato riservato l’odio sociale tipico dei capri espiatori. Un errore (a patto che non sia stato voluto intenzionalmente) gravissimo per due ordine di motivi, il primo è che in una “guerra” la precondizione della vittoria è l’Unità della Nazione di fronte al nemico, il secondo è il precedente sociale che è stato crerato e che potrà generare i peggiori incubi nel prossimo futuro (i tecnici ci avvertono che dovremo abituarci a pandemie ricorrenti).

Fatta questa premessa riportiamo per intero il racconto di Massimiliano Maran, giudicandolo per quello che è, un racconto familiare che deve far riflettere. Un’ultima considerazione, se il Belpaese dovesse costringere cittadini come Maran all’espatrio perchè renitente a offrire il braccio alla Patria, sarebbe una Nazione destinata all’estinzione. Cicatrizziamo le nostre divisioni e affrontiamo insieme i veri nemici del nostro futuro.

Ora che è tutto finito mi voglio togliere qualche sassolino dalla scarpa. Sono il papà di 5 figli, non sono un no vax ma io e la mia famiglia abbiamo deciso di non vaccinarci contro il covid, siamo stati un paio di anni a casa con mille difficoltà. Ci siamo ammalati tutti di covid durante le feste di Natale, siamo stati contagiati da persone che hanno deciso di vaccinarsi per motivazioni loro che comunque rispetto. Che tutto ciò sarebbe potuto accadere lo sapevamo, era solo questione di tempo. Mi riferisco esclusivamente a esperienze dirette che ho vissuto personalmente, il mio post non ha lo scopo di creare divisioni ma condivisione di una esperienza diretta. I miei figli più piccoli hanno avuto un po di febbre un paio di giorni e sono guariti, i più grandi adolescenti circa 5 giorni con normalissimi sintomi influenzali, la mia compagna 35 anni circa una settimana di sintomi influenzali e io che ormai ne ho quasi 50 ho avuto i sintomi per circa due settimane. Persone vaccinate che conosco bene hanno avuto un decorso più doloroso, con sintomi più gravi e patologia respiratoria, noi tutti nemmeno un colpo di tosse. Ora siamo tutti negativi e stiamo benissimo, ci hanno dato un super green pass che non abbiamo chiesto e che non useremo perché nella vita bisogna essere coerenti, se si fa una scelta bisogna assumersi anche le responsabilità. Oggi vengo definito un no vax ma non sono un no vax, oggi mi si accusa di essere la causa di tutto ciò ma non vedo come possa esserlo visto che sono stato contagiato da dei vaccinati e visto che me ne sto chiuso in casa praticamente da due anni. La mia opinione su tutta questa storia è che ci stiamo perdendo come esseri umani, vedo odio sociale ovunque, sono vittima di emarginazione e sospetto da parte delle persone che mi conoscono da una vita, I miei figli non vengono più invitati ai compleanni, mi sono anche sentito dire che sarebbe stato giusto in caso di complicazione della malattia, che mi fossero negate le cure ospedaliere. Chi fa una scelta coraggiosa come la nostra, lo fa per dei principi, non di certo per la paura di morire che non ho mai avuto, è proprio la paura di morire che spinge le persone a fare cose assurde. Credo che le persone fragili, malate o anziane si debbano vaccinare ma sono convinto che tutti quelli che se lo possono permettere debbano rassegnarsi a fare la malattia e sviluppare anticorpi naturali. Non abbiate paura di questo mostro, è una malattia che si può curare e vincere senza problemi se siete sani. Io e la mia famiglia ce ne andremo dall Italia se continueremo a sentirci minacciati e se impediranno ai miai figli di andare a scuola. Non abbiate paura, è meglio vivere senza paura, la paura è cattiva consigliera”.

Dott. Stefano Salmè

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Dott.ssa Irene Giurovich, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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