La politica che fa e disfa a favore delle proprie clientele e quasi mai a favore del cittadino, cerca sempre di intorbidire le acque del dibattito pubblico, così da non far comprendere al cittadino quale sia la posta in palio. Sul nuovo sistema di raccolta rifiuti “porta a porta”, a prescindere dall’opinione di ognuno, ci sono dei fatti oggettivi documentabili. Il nuovo sistema ha fatto lievitare la quantità di rifiuti abusivi in città, rintracciabili nei parchi, lungo le ciclabili di periferie, nei fossati etc.
Analogamente al costo indiretto a carico degli udinesi che vivono in condominio (che devono pagare la società che gestisce le pulizie per la movimentazione e la sanificazione dei cassonetti condominiali), l’onere per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti abusivi ricade sui cittadini.
La raccolta di questi rifiuti infatti è al di fuori del contratto tra il Comune (l’Ausir che è l’ente regolatorio) e la Net e quindi l’amministrazione comunale è costretta a pagare una cooperativa per la pulizia di questo tipo di rifiuti. Un costo quindi supplementare.
Tralasciando i 4 mila euro per i rifiuti delle famiglie in quarantena Covid, questione che esula dal nosrto ragionamento, l’amministrazione Fontanini ha dovuto sborsare altri 13.559 euro, che si sommano agli altri impegni di spesa già effettuati per la raccolta di rifiuti abusivi. Quando si parla di costo a carico del cittadino è quindi improprio fare riferimento unicamente sulla bolletta Tari, perchè i costi indiretti gravano comunque sugli udinesi.