Zanin licenziato dalla società pubblica Mtf. Da Amministratore Unico si era autoassunto Direttore

Una brutta tegola si è abbattuta sul Presidente del Consiglio regionale Pier Mauro Zanin. Il consiglio di amministrazione della società pubblica Mtf, che gestisce la raccolta rifiuti nel comune di Lignano, ha preso atto del parere legale dell’avvocatessa Miazzi e ha disposto il licenziamento di Zanin. I fatti: la società in questione è nata da una costola della Exe e attualmente è posseduta al 99% dalla società Ambiente&Servizi, una società a capitale interamente pubblico che ha sede a San Vito al Tagliamento e per l’1% dal Comune di Lignano Sabbadoro. Nel dicembre del 2016, l’allora amministratore unico di Mtf, Pier Mauro Zanin, si era autoassunto nella stessa società pubblica con la qualifica di Direttore Generale (un incarico che tra stipendio e premi porta in dote circa 80.000 euro). Nel 2018 Zanin viene eletto consigliere regionale (per poi diventare Presidente del Consiglio regionale), ma questo non lo induce a lasciare il ruolo svolto nella società pubblica Mtf, continuando a percepire lo stipendio di Direttore (che si somma all’indennità di Presidente del Consiglio regionale), pur potendo dedicare a quel lavoro, come lui stesso ammette,  solo alcune ore la settimana. Ora, dopo due diversi ma concordanti pareri legali, il Cda di Mtf ha disposto il licenziamento di Zanin, ritenendo “nulla” l’autoassunzione. Il caso ovviamente finirà davanti al Tribunale del Lavoro, ma nel caso Zanin dovesse perdere la causa, dovrà restituire tutti gli emolumenti percepiti da Direttore della Mtf. Il caso rappresenta ovviamente un brutto incidente politico per Zanin, già messo in discussione nel suo ruolo per le assunzioni “faraoniche” nel suo staff in regione.