L’anno scorso si pensava che al peggio non ci sarebbe mai stato fine: ieri, è stato dimostrato il contrario. Il Natale in casa Udinese quest’anno non sarà come quello degli anni scorsi. Troppi errori e pochi punti messi in cascina al giro di boa della Serie A lasciano i tifosi con un nodo alla gola che ricorda molto la sensazione del pianto.
Non c’è stato nulla da fare, infatti, nemmeno contro il Frosinone e l’unica cosa da riconoscere della partita di ieri rimane il punto immagazzinato per il futuro. Sì, giusto futuro, quello che ormai conduce dritto dritto in Serie B. Era necessario fare 9 punti in 3 partite: ora sarà difficile farse 6 contro Spal e Cagliari. Come parlare di tattica quando i giocatori dell’Udinese sembrano undici uomini messi in campo a caso?
Quel che si può dire della partita di ieri è l’ottimo goal di Mandragora al 32′ del primo tempo: ma quanto è costato questo goal! 20 milioni per un giovane che deve sì crescere, ma che per ora poco o nulla ha realizzato per la squadra. Nicola, prediligendo il lato difensivo, ha sostanzialmente distrutto quel che rimaneva della capacità offensiva dell’Udinese: non si potrà vincere una partita e fare goal giocando in 6 in difesa.
Inutile dirlo: il goal di Ciano al 14′ del secondo tempo, nato dal fallo di Ekong in area e, quindi, dalla trasformazione di un calcio di rigore, è il premio da un lato (per il Frosinone) e la punizione dall’altra (per l’Udinese) per come è stata condotta la gara. Nessuno salverà questa Udinese e il Natale sarà davvero tetro in casa friulana. I fischi a fine gara della curva nord hanno solo accompagnato l’aperitivo di un destino già segnato.