Camerunense massacra per soldi la madre adottiva italiana. Odiava la Lega e gli italiani “razzisti”

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Gli investigatori hanno fatto luce sulla morte di Paola Merlo, una donna di 66 anni, insegnante in pensione, molto conosciuta nel mondo del volontariato e del sindacato. La donna credeva nel principio dell’accoglienza, questo fu il motivo che la spinse ad adottare Caleb Ndong, ragazzo camerunense. Era stato proprio il figlio adottivo a dare l’allarme ai soccorsi e alle forze dell’ordine, sostenendo di aver trovato la madre in bagno già in quelle condizioni, probabilmente, a detta sua, dopo una caduta accidentale. Le numerose evidenze probatorie, l’autopsia e le indagini, hanno però portato alla luce, una realtà molto diversa. Gli investigatori hanno definito l’omicidio di Paola Merlo,  una “brutale aggressione”. Gli inquirenti ipotizzano che dietro il movente dell’omicidio ci sia la richiesta, non esaudita, di denaro. Caleb Ndong sarebbe affetto da ludopatia. Fondatore dell’associazione “Valori Dimenticati”, il camerunense è un grande attivista dei “diritti degli immigrati africani”, a suo dire minacciati dal alcune forze politiche razziste. In una lettera indirizzata al sindaco e al prefetto di Vercelli, protestava vivacemente contro un famoso manifesto di propaganda leghista:

“E p.c.
Al Signor Sindaco di Vercelli Avvocato Andrea Corsaro
A sua Eccellenza il Prefetto Pasquale Minunni
Al Signor Questore Dott. Francesco Calvanese
Al Presidente della Provincia di Vercelli Renzo Masoero

Sdegnato dal manifesto di cui Le allego copia fotografica, Le chiedo di intervenire affinché un così offensivo strumento di infima propaganda venga ritirato dalla pubblica piazza.
Le allego un mio personale messaggio pregandoLa di pubblicarlo.

Che bell’immagine! Mi piacerebbe proprio conoscere quel capo tribù, forse era un Sioux…
Io sono della tribù dei “Piedi Neri”, nel senso che non ho solo i piedi, ma sono tutto nero, orgoglioso del colore della mia pelle, fiero della bellezza africana e stupito di vedere un manifesto così bello, ma con un significato così assurdo.
Gli “amici” leghisti non si stanno rendendo conto che, in questo paese, la gente non ama le “pulizie etniche” e che si è tutti un po’ stufi di queste campagne dal sapore manzoniano di: “Dagli all’untore”!
Questa forma di intolleranza si trasformerà in un boomerang: prima ci sono stati i “terroni”, adesso la Lega se la prende con gli immigrati. E domani? Forse dovremo avere tutti i capelli biondi e gli occhi azzurri…
Quando mai finirà questa storia? Vergogna!
Vorrei, inoltre, ricordare la bellezza e la fierezza del popolo pellerossa, popolo che ha combattuto senza armi un invasore armato, avido di ricchezza e di potere e, scusate se lo ricordo, l’invasore era di razza bianca…!

Certi dell’attenzione che vorrete dedicarmi, Vi porgo i miei migliori saluti.

Il Presidente di Valori Dimenticati
Caleb Merlo Ndong”.

 

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

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