Caos politico in Slovenia. Scandalo mascherine. Si dimettono due ministri

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Il sistema politico sloveno è entrato in una spirale auto-distruttiva, i cui esiti sono difficili da prevedere. La legge elettorale proporzionale non aiuta certamente la governabilità del Paese, anche in considerazione delle faglie politico-culturali che attraversano il sistema politico sin dall’indipendenza.

Uno scandalo sta travolgendo il governo del premier Janez Jansa, in carica dal 13 di marzo, sostenuto da una coalizione molto eterogenea. Jansa è il leader del “Partito democratico sloveno”, formazione politica di centrodestra appartenente alla famiglia politica europea del PPE.

Sono in molti però ad accusare Jansa di essersi progressivamente avvicinato alle posizioni del premier ungherese Victor Orban.

Il ministro dell’economia Počivalšek è accusato di aver “pilotato” alcune commesse di mascherine verso imprese amiche. Il sospetto di “tangenti” non ha trovato finora conferme materiali ma il ministro si è dimesso ugualmente. Il ministro dell’economia aveva addirittura subito una perquisizione domiciliare e uno stato di fermo. Un fatto che non ha precedenti in altre democrazie parlamentari consolidate, dove la separazione dei poteri impedisce alla magistratura di ordinare una perquisizione e addirittua il fermo di un esponente di governo.

Questi fatti hanno indotto lo stesso fedelissimo di Jansa, il ministro degli interni Hois, a rassegnare le dimissioni, denunciando un complotto dei vecchi apparati di sicurezza legati al vecchio regime, che lavorerebbero per far cadere il nuovo governo “sovranista”.

Nel pomeriggio di ieri è stato lo stesso Jansa a denunciare la complicità della magistratura e di pezzi del vecchio apparato di sicurezza con la sinistra.

Se il governo Jansa cadrà, sarà molto difficile trovare un equilibrio per formare un nuovo governo e si avvicinerebbero le elezioni politiche anticipate.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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