Draghi: “obbligo vaccinale”. Imposizione vaccinale solo in Turkmenistan e Indonesia

Condividi su:

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp
Email

Il premier Draghi ha gettato la maschera e, da padre nobile che riunifica gli italiani in un governo di “unità nazionale”, è tornato a vestire i panni del “banchiere centrale”.

La campagna vaccinale è proceduta nel verso giusto fino a oggi. Il 70% della popolazione vaccinabile ha già completato il ciclo vaccinale e si raggiungerà, come nei piani del governo, l’80% entro i primi di ottobre.

Ma come in tutte le fasi di questi lunghi 20 mesi di pandemia, sembra che i sacrifici dei cittadini non bastino mai. Non è bastato il periodo di arresti domiciliari (lockdown), non è bastato il coprifuoco, non sono bastati i sacrifici economici, le restrizioni ai movimenti delle persone nell’Italia “a colori”, le mascherine obbligatorie anche all’aperto etc.

La verità che non sarà mai confessata è che i vaccini forse ci salveranno, ma per adesso “funzionicchiano”, come ebbe, forse inavvertitamente, a dire il professor Galli in una delle sue quotidiane comparsate televisive.

La curva ascendente di contagi e ospedalizzazioni nei paesi che ci precedono nella campagna vaccinale, vedi Israele e Gran Bretagna, preoccupa molto il ministro della Salute Speranza, che forse sperava di riscrivere il suo libro, precocemente ritirato dal mercato perchè aveva annunciato con troppa solerzia la “sua” vittoria sul Covid.

“Funzionicchiano” si diceva, perchè l’efficacia nel proteggere i cittadini dai ricoveri e dalla morte, sembra limitata a pochi mesi (4? 5? 6?) e quindi è necessario procedere ad una terza dose. La memoria dei popoli è corta e pochi ricordano che le restrizioni invernali erano volte a garantirci una “serena Pasqua”, quelle primaverili a salvaguardare una “estate libera e serena” e quelle estive a un “rientro scolastico ordinato”. Nessuno può quindi illudersi che scamperemo la quarta, anzi, è probabile che verrà istituzionalizzato il cosiddetto “beverone” o “cocktail” di vaccini, una sorta di misto mare tra quello anti-influenzale e quello anti Covid.

Ma per arrivare a questo bisogna “bastonare” ancora un po’ gli italiani, quel tanto che basta per farli capire di essere ancora un popolo di mandolinari e camerieri, pronti a servire supini il padrone di turno. Cosa sarà mai perdere quella libertà che viene urlata nelle piazze da una minoranza di italiani? Quelli sono solo “terroristi”, “criminali”, “sorci”, “no-vax”.

Cosa volete che siano 200 anni di guerre, tragedie, sofferenze, per restituire agli italiani libertà e dignità? Molto meglio dimenticarsi quel glorioso passato e introdurre per legge, ancor meglio per decreto, quell’obbligo vaccinale che finalmente ci parificherà a quegli esempi di civiltà e di libertà che sono il Turkmenistan, l’Indonesia e la Micronesia.

Dott. Stefano Salmè

avatar

Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Responsabile culturale dott. Stefano Salmè, nato a Udine, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 2002. Collaboratori: dott.ssa Stefania Toffoli, prof.ssa Alessandra Pagnutti, Simonetta Vicario, Giulia Peres, Daniele Bulfone

Vuoi ricevere gli aggiornamenti in tempo reale?

Seguici la nostra pagina Facebook e attiva le notifiche.
Facebook
Twitter
LinkedIn
Telegram
WhatsApp
Email