Draghi si prepara ad andare al Quirinale. Elezioni politiche anticipate nella primavera 2022

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Dal 3 di agosto è cominciato il semestre bianco che precede l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. In questa fase non è consentito lo scoglimento delle Camere e tutte le scelte della politica sono condizionate dalla corsa al Quirinale. La maggior parte degli opinionisti politici prevedono che gli scenari futuri dipenderanno dalla scelte, anche personali, di Mario Draghi. E’ indubbio che il premier goda di un tale credito, interno e internazionale, che se decidesse di ascendere al soglio quirinalizio non vi sarebbe praticamente gara.
Ed è proprio questa l’opzione più probabile, al netto delle ambizioni degli altri pretendenti. Mario Draghi è certamente a Palazzo Chigi in quanto “riserva della Repubblica” chiamata da Mattarella, ma anche e forse soprattutto, perchè garante del posizionamento strategico dell’Italia verso Bruxelles e Washington. La scelta di Mattarella di giocarsi la “carta Draghi” è stata, se non decisa, sicuramente sostenuta dalla tecnocrazia europea e dai circoli atlantici che vedevano con preoccupazione il progetto della “Via della Seta”.
Gli stessi circoli stranieri che hanno “spinto” per Draghi premier, cercheranno con ogni mezzo di agevolare la sua elezione al Quirinale. Nel ruolo di Presidente della Repubblica Draghi continuerebbe, come è ormai consuetudine, a scegliere il ministro dell’economia (e quindi a tenere il bandolo dei rapporti con Bruxelles e le redini del Next Generation eu.) e vagliare le scelte sui ministri degli Esteri e della Difesa. Dal Quirinale Draghi presiederebbe il Consiglio supremo di difesa, potendo garantire in questo ruolo la fedeltà atlantica per i prossimi sette anni.
Sul piano interno poi non vi è dubbio del fatto che il centrodestra (che controlla quasi il 45% dei voti per il Quirinale) abbia tutto l’interesse a optare per la soluzione Drgahi, divenendo il principale azionista per la sua elezione. L’ascesa di Dragi alla Presidenza della Repubblica porterebbe quasi certamente ad elezioni anticipate nella primavera del prosssimo anno. Draghi farebbe da padrino di un quasi certo governo di centrodestra, garantendo per esso verso Bruxelles e Washington. E lo stesso Renzi che sembra ancora tentato dalla carta Pierferdinando Casini non potrebbe far mancare il proprio consenso a Draghi.
Lo stesso Pd che cercherà, ancora una volta, di eleggere una personalità a sè vicina, questa volta, anche a causa della frantumazione dei suoi alleati grillini, ben difficilmente, dopo le prime conte parlamentari, potrebbe opporsi all’elezione di Draghi dopo esserne stato sponsor e socio del governo in carica.
D’altro canto l’idea di eleggere Mattarella per poi farlo dimettere l’anno successivo, è, a nostro avviso, debole: per quale motivo la coalizione che vincerà le prossime elezioni politiche, non dovrebbe eleggere un rappresentante organico alla propria coalizione? La forza di Draghi è proprio la debolezza dei partiti e del parlamento in questa fase. O Draghi sale sul treno del Quirinale a febbraio del prossimo anno o perderà l’occasione storica.
Tutto lascia pensare quindi che Draghi, dopo aver portato a termine il suo lavoro a Palazzo Chigi (campagna vaccinale e Piano di Ripresa e Resilienza Nazionale), varcherà il portone del Quirinale per coronare la sua carriera.
Le elezioni politiche si avvicinano.
Dott. Stefano Salmè

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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