Duemila in piazza a Udine ad invocare “Libertà”

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Una piazza gremita di cittadini che non vogliono arrendersi alle imposizioni dei governi, che non accettano la limitazione delle libertà fondamentali, che vogliono continuare a garantire un futuro al loro lavoro. Moltissimi i titolari di negozi, esercizi, palestre, che si sono dati appuntamento ieri sera in piazza XX Settembre per protestare contro le nuove restrizioni volute dal governo Conte, ma di fatto avvallate anche dai governi regionali.

Gli interventi degli organizzatori Cristina Pozzo e Cesare Taccolo hanno ricordato il contributo delle partite Iva per l’economia del Paese, spingendosi anche ad ipotizzare uno sciopero fiscale qualora il governo continuasse sulla strada della macelleria sociale.

Tiziano Tulisso della segreteria cittadina della lista civica “Io Amo Udine” presente in piazza con una delegazione di una ventina di persone, ai nostri taccuini ha voluto ricordare le gravi responsabilità dei governi centrale e regionale, rispetto all’aumento dei contagiati: “Pur avendo sette mesi a disposizione e pur conoscendo il pericolo di una seconda ondata, nulla hanno fatto per risolvere il problema del trasporto pubblico, vero focolario di contagio. Senza considerare che in primavera avevano promesso che il sistema sanitario italiano sarebbe passato ad una dotazione di 11 mila posti letto in terapia intensiva rispetto ai 5.100 di primavera. Ad oggi siamo a 6.500. Lo Stato non ha fatto la sua parte e oggi scarica la responsabiltià sui cittadini. Questo è inacettabile.”

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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