Fedriga primo sponsor della Barcolana. Decine di migliaia di persone “assembrate”

Condividi su:

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp
Email

Quale sia l’idea dei nostri governanti rispetto al dissenso, lo abbiamo appreso con grande chiarezza ieri, durante la conferenza stampa del “governatore” Fedriga. Se il prefetto Valenti ha parlato della necessità di “comprimere” la libertà di manifestare il proprio pensiero e ha definito “appestatori” i connazionali venuti da fuori regione a sostenere le proteste delle scorse settimane, Fedriga ha sostanzialmente etichettato come “pagliacci, idioti e squadristi”, quelli che hanno osato sostenere tesi difformi dal politicamente corretto (alcune di queste tesi sono realmente strampalate, ma in democrazia le tesi si confutano, non si reprimono). Il sindaco di Trieste ha annunciato l’interdizione di Piazza Unità d’Italia ai manifestanti (e oggi sarà seguito dal sindaco di Udine Pietro Fontanini). I responsabili della task force regionale voluta dall’amministrazione Fedriga hanno prestato gli argomenti “scientifici e inequivocabili” per sentenziare che l’aumento dei contagi è dovuto “agli untori no-vax e no-pass”. I vertici confindustriali presenti alla conferenza hanno applaudito e rincarato la dose: il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, ha paragonato i no-vax a dei “disertori“, aggiungendo che “in guerra chi ha paura viene messo al muro per essere fucilato“.  La casta, quando si tratta di difendere il proprio interesse, ha dimostrato una perfetta unità di azione. Il popolo, diviso nel pensiero dal lavaggio del cervello del sistema di informazione mainstream, è incapace di reagire.

La nostra battaglia, come Giornale di Udine, è quella di smascherare, nel limite delle nostre possibilità, le menzogne e le mistificazioni di una classe politica che ha ormai gettato la maschera e dimostra tutta la sua natura autoritaria, messa al servizio del grande capitale.

Il capo della task force anti-Covid Fvg Fabio Barbone (voluto e scelto dalla giunta Fedriga), ha dichiarato che “il più grande focolaio della regione è arrivato a 93 soggetti, partecipanti a manifestazioni contro il green pass. Parliamo di soggetti non vaccinati e che non usavano mascherine né operavano il distanziamento in una situazione di contatto gomito a gomito per molte ore, parlando, cantando e urlando“. Se questa descrizione è vera e ammesso e non concesso che i 93 manifestanti si siano contagiati alle manifestazioni e non in un altro luogo (cosa che non può escludere nessuno), come mai proprio il sindaco Di Piazza e il governatore Fedriga, sono stati i principali sponsor della Barcolana, che ha portato a Trieste decine di migliaia di persone, tutte ammassate sulle rive e in particolare nel “Villaggio Barcolana” sulle Rive?

Prendiamo a prestito dalla pagina della Barcolana alcuni numeri per comprendere la portata dell’evento: “La Barcolana è la regata più grande del mondo! Quasi 3000 barche, la seconda domenica di ottobre, nel Golfo di Trieste. Per tutti gli appassionati di mare e di vela, per chi non vuol perdersi uno spettacolo unico al mondo, l’appuntamento si svolge a Trieste, ogni anno, la seconda domenica di ottobre”.

Proseguendo nella descrizione dell’evento, gli organizzatori affermano che: “La Barcolana è un evento di grandi numeri: 2mila barche in acqua, 35mila velisti in mare, 400mila spettatori a terra. Migliaia di persone che la seconda settimana di ottobre scelgono Trieste per rivivere la propria passione per il mare anche solo passeggiando lungo le banchine. Nei nove giorni che precedono l’evento il porto di Trieste diventa uno spazio monopolizzato dalle barche a vela. A terra si allineano tensostrutture per ospitare gli sponsor della regata, prodotti e servizi per la nautica, gli equipaggi: è il “Villaggio Barcolana“.

 

Ma è la stessa Regione Fvg ha rimarcare il successo numerico dell’edizione 2021 della Barcolana:

Comprendiamo (ironia) che le decine di migliaia di turisti provenienti per la regata fossero una “risorsa economica” per la città di Trieste, mentre gli italiani venuti per sostenere le proteste, a detta del Prefetto, erano solo degli “appestatori”, ma per noi de Il Giornale di Udine sia gli uni che gli altri sono dei connazionali.

La Barcolana andava fatta e il dibattito pubblico non deve perdersi nel giudizio di un evento straordinario che deve essere sostenuto da tutti.

Il punto della questione riguarda una classe politica (al servizio dei veri poteri forti) che, divide violentemente il popolo tra figli e figliastri, tra cittadini di serie A e paria da confinare in un limbo che sempre più assomiglia agli spettri del passato.

Dott. Stefano Salmè

 

avatar

Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

Vuoi ricevere gli aggiornamenti in tempo reale?

Seguici la nostra pagina Facebook e attiva le notifiche.
Facebook
Twitter
LinkedIn
Telegram
WhatsApp
Email