Friuli Doc 2021. Da vetrina del territorio a sagra dello stereotipo

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Dopo il flop dello scorso anno (33.000 accessi in quattro giorni e contaggiando le registrazioni multiple che un visitatore doveva fare per entrare nelle diverse piazze), l’edizione 2021 non sembra presentarsi con prospettive migliori. L’evento dovrà innanzitutto scontare le difficoltà organizzative che si avranno in relazione all’obbligo del Green Pass.
Ma a parte questo fattore non secondario, anche le scelte strategiche dell’ammistrazione Fontanini, sul marketing della più importante rassegna enogastronomica friulana, incidono in modo consistente. Intendiamoci, il declino di Friuli Doc, nata nel 1995, non è certamente iniziato con questa amministrazione. Ma la trasformazione di Friuli Doc da “vetrina della città” a “sagra” ha avuto, negli ultimi tre anni, un’accelerazione notevole.
Il primo cittadino e l’assessore ai “Grandi Eventi” Maurizio Franz, sono sicuramente affezionati alla kermesse settembrina, come dimostra il loro stesso entusiasmo durante le ultime edizioni:


Nessuno ovviamente nega l’importanza di promuovere i prodotti del territorio, il punto è il modo in cui questa promozione viene fatta. La scelta del logo che rappresenterà l’edizione Friuli Doc 2021 rimanda in modo goffo ad un’immagine stereotipata del friulano in generale e dell’udinese nello specifico. Udine e il Friuli sono anche e forse soprattutto ormai, cultura, scienza, sport.
Nello specifico, la città di Udine, (forse il sindaco che non è di Udine non ne è a conoscenza) è stata anche la città dei “Caffè”, dove la borghesia si incontrava a discutere di cultura e di attualità, è stata la città di Malignani, la seconda città d’Italia ad avere un’illuminazione pubblica. Udine ha biblioteche ricche di un patrimonio culturale accumulato nei secoli ed ha una popolazione universitaria, composta da studenti provenienti da ogni parte d’Italia.
Una città come la nostra merita di meglio che un goffo stereotipo.
Luca Rizzi
 

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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