Green Pass. Retromarcia Lamorgese: “gli esercenti non possono chiedere documenti di identità”

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L’adozione del Green Pass nel suo primo fine settiamana ha segnato un avvio disastroso, con un bilancio economico da collasso per le piccole imprese italiane.
La Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ha denunciato un calo di lavoro pari al 50%, con punte del 75% nelle città d’arte. L’industria agroalimentare, raccolta nell’associazione “Filiera Italia”, parla invece di una perdita di fatturato pari al 25%.
Ora il ministro Lamorgese cerca di metterci una toppa, semplificando la farragginosa modalità della fase di verifica. A detta del ministro (che nelle prossime ore dovrebbe emanare una circolare chiarificatrice), il controllo del Green Pass spetta agli esercenti perchè “non si può pensare che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia, significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza”. Gli esercenti però, a differenza, che nella versione originale, “non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti“.
Insomma a distanza di pochi giorni, il governo si inventa una vera e propria piroetta, atteso che nel Dpcm era previsto esattamente l’opposto:

 

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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