L’arrivo di quasi un centinaio di migranti a Udine ha riacceso i riflettori sulla rotta balcanica. Il sindacato autonomo di polizia esprime preoccupazione per la gestione sanitaria degli arrivi atteso che oggi “il controllo sanitario è affidato alla chiamata da parte degli operatori di polizia di intervento medico spesso sottratto ai servizi 118 territoriali quando non vi sono i giusti protocolli a monte”. Per il SAP è necessario invece che “si organizzi un presidio sanitario dedicato, pari a quello che viene predisposto in occasione degli arrivi delle navi piene di immigrati nei porti italiani”.
Secondo il sindacato di polizia, il rischio non è rappresentato solamente dal Covid 19, ma anche da altre malattie, come la tubercolosi, la meningite, l’epatite, etc.
A detta del SAP le esigenze di quarantena per i migranti, richiedono la localizzazione di strutture idonee. A Udine viene proposto di riaprire l’ex caserma Friuli, già adibita per l’accoglienza di migranti.