In Friuli Vg 720 firme tra docenti e personale Ata per diffidare i Dirigenti Scolastici sul “Green Pass”

Il movimento “No Green Pass”, in vista della riapertura delle scuole, ha appena terminato una vera e propria mobilitazione per tutelare il personale scolastico che rischia la sospensione. Una specifica petizione aveva compreso anche i genitori preoccupati dall’invadenza dei Dirigenti Scolastici nella campagna vaccinale rivolta a bambini e ragazzi.
Questo il comunicato stampa del Movimento:
“Le ultime due settimane sono state particolarmente movimentate nel territorio friulano in cui si sono radunate oltre 6000 persone tra personale scolastico, studenti e genitori intenzionati ad opporsi al discriminatorio “green pass”. Oltre 5000 persone hanno sottoscritto la petizione proposta dall’avvocato Granara, rivolta alle alte cariche istituzionali per invitarle a lasciar decadere il D.L. 111, istitutivo del “passaporto verde” nell’ambito scolastico. Significativi sono anche i 720 nominativi tra docenti, studenti, personale ata e di segreteria che hanno aderito all’iniziativa dell’avvocato Gottardis, promotore di una diffida inviata ai Dirigenti Scolastici e ai Rettori con la quale si richiede la disapplicazione dell’anticostituzionale Decreto Legge. Sul documento si evidenzia ai Dirigenti che il c.d. “Green Pass” sarebbe in contrasto con gli art. 2, 3, 13 e 32 della Costituzione, oltre a non essere conforme alle normative europee che nella gerarchia delle fonti legislative, hanno valore prioritario e a cui perciò la legislazione nazionale deve uniformarsi. I Dirigenti Scolastici vengono così invitati a riflettere sulle loro responsabilità qualora applicassero pedissequamente un provvedimemto privo dei presupposti giuridici fondamentali. Un invito ad una più approfondita riflessione proviene anche da 630 genitori che hanno sottoscritto una lettera in cui contestano l’ingerenza di alcuni presidi  nelle libere scelte di famiglia al trattamento sanitario. Il movimento compatto contro il Green Pass e la propaganda vaccinale, ricorda che la scuola deve riappropriarsi delle sue funzioni prioritarie continuando ad essere un luogo di accoglienza e di inclusione, che valorizza i diritti e le libertà garantiti dagli Stati che vogliano ancora definirsi democratici”.