Non avevamo ancora fatto in tempo a esaltarci per il nuovo profilo “decisionista” del nuovo governo macedonia Draghi, che già dobbiamo velocemente ricrederci: come ai tempi di Conte 1 e bis, ogni settimana ha la sua pena e dobbiamo registrare la prima marcia indietro importante del governo centrale. Dopo il confronto con le regioni (nella sede della Conferenza Stato-Regioni presieduta proprio da Fedriga), il governo ha deciso di ritornare sui suoi passi e accettare l’impostazione delle regioni che chiedevano un rientro al 60 % (dato medio) nelle scuole superiori.
Una decisione condivisa dai super dirigenti scolastici e dai sindacati, che evidentemente hanno apprezzato le qualità della didattica a distanza. Gli stessi sindacati che ovviamente sono anche contrari a prolungare l’anno scolastico per aiutare gli studenti a colmare le grandi lacune che si sono create nel percorso scolastico accidentato dovuto alla pandemia.
A pagare, come sempre, saranno gli studenti e le famiglie, in particolare quelle meno abbienti che non avranno le risorse per pagarsi lezioni private di recupero.