Le UTI della Serracchiani hanno prodotto un aumento di costo per il personale di 11 milioni

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L’introduzione delle UTI nell’ordinamento regionale, ha comportato un aumento del costo del personale di 11 milioni di euro, un incremento del 24% dovuto all’assunzione dei mille dipendenti che erano in carico alle province. Questo il bilancio sintetico fatto dal governatore Fedriga, in un dibattito svoltosi a Pordenone sul futuro degli enti locali in regione. Fedriga ha ribadito la volontà della sua maggioranza di ricostituire un ente di area vasta di tipo elettivo. Di fatto saranno ricostituite le vecchie province, anche se la loro articolazione territoriale è ancora da definire. Alcuni sostengono la necessità di conservare i confini delle vecchie province, altri immaginano l’accorpamento delle province di Trieste e Gorizia. Se gli enti di area vasta dovessero essere tre, la soluzione sarebbe omogenea con l’articolazione delle aziende sanitarie regionali. “Non c’è ancora la ricetta risolutiva, ma si è aperto un confronto, poiché, le grandi riforme hanno successo solo se c’è la condivisione dei cittadini e dei portatori di interesse in quanto sarebbe un errore dare un colore politico a una riforma così importante che deve essere la riforma del Friuli Venezia Giulia e non di un partito”. Queste le parole di Fedriga per illustrare il percorso che si va delinendo.

Fedriga ha comunque fissato alcuni punti fermi della riforma: il ritorno a un livello di area vasta a elezione diretta, in cui vi sia la valorizzazione delle professionalità delle ex Province, la competenza nella gestione delle strade, dell’edilizia scolastica e dei medi e piccoli eventi, lasciando alla Regione una funzione leggera di programmazione e indirizzo.

Le nuove province fungeranno da “supporto volontario” ai comuni, soprattuto a quelli più piccoli, che saranno comunque incentivati (ma senza costrizioni) ad accorparsi per raggiungere una soglia di efficienza maggiore (l’assessore Roberti parlava di comuni tra i 5 e i 75oo abitanti).

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