L’infettivologo Bassetti: “basta con l’allarmismo tafazziano sul Covid”

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Hanno fatto rumore le dichiarazioni dell’infettivologo Matteo Bassetti, che in un certo modo risponde anche alla decisione del governo di prorogare lo stato di emergenza: “Nonostante i numeri delle persone malate negli ospedali italiani abbiano toccato il punto più basso dall’inizio dell’epidemia con meno di 70 soggetti rimasti in terapia intensiva e poco più 800 in tutti gli altri reparti ospedalieri, la comunicazione sulla situazione del COVID in Italia continua ad essere negativa, allarmistica e catastrofista.  Molti quotidiani sottolineano che ci sono ancora troppi focolai e che l’epidemia in molte regioni sembra incontrollata.
Ma chi è che si assume la responsabilità di dare queste notizie?
NON E’ VERO!! Ci sono nuovi contagi che per la maggioranza riguardano casi di importazione dall’estero e moltissimi tamponi con bassissima carica (i cosiddetti debolmente positivi).

Anziché dire al mondo intero che in Italia abbiamo fatto e stiamo facendo un ottimo lavoro, avendo ridotto significativamente la mortalità dei nostri malati curandoli meglio grazie ai nostri protocolli di trattamento, dimettendone ogni giorno dagli ospedali al domicilio moltissimi e facendo il tracciamento con milioni di tamponi di nuove persone positive per isolarle ed evitare nuovi contagi, si continua a terrorizzare la popolazione e spaventare i nostri fratelli europei. Ogni giorno ricevo telefonate da amici e colleghi francesi, tedeschi, spagnoli, che mi chiedono come mai in Italia vada ancora tutto così male sul COVID……ma è possibile essere così masochisti?
Servono i bollettini tutte le sere, creando l’aspettativa come per i numeri del lotto o le previsioni del tempo?
Continuare a dare numeri senza differenziare se si tratti di nuovi malati con sintomi, di nuovi ricoveri ospedalieri o di semplici contagiati asintomatici non ha alcun senso, se non quello di continuare con il grido “al lupo al lupo”.
Il rischio è che quando poi, magari in futuro, si tornerà a parlare di nuove emergenze vere (che ci auguriamo tutti non si presenteranno, ma non ne abbiamo la certezza) nessuno ci crederà più”.

Bassetti intervistato dall’agenzia Agi critica la decisione del governo di prorogare lo stato d’emergenza fino a dicembre: “decidere a luglio cosa succederà a dicembre non ha molto senso, negli altri paesi si sono date scadenze temporali più ravvicinate”.

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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