L’Iss: “in Friuli variante Delta al 70,6% dei casi”. Eppure ZERO decessi e ZERO ricoveri

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Avevamo appena iniziato a godere di un po’ di libertà estiva, quando tutto il caranvasseraglio di virologi, esperti, scienziati, politici e commentatori vari, attaccati da un anno e mezzo alla “mammella Covid”, in preda ad astinenza, hanno cominciato a martellarci gli zebedei con la famigerata “variante Delta”. Non ci azzardiamo nemmeno ad affermare che a fronte di una presunta maggiore trasmissibilità, siano in molti ad affermare che questa variante abbia viceversa una bassa carica virale. Se non lo diciamo è per non essere scomunicati dal “Comitato di Redazione Unico Italiano”, capitanato ovviamente dalla due “corrazzate” del Corrierone e della Repubblica, un tempo accerrime avversarie, oggi controllate dalla stessa proprietà (famiglia Agnelli).

Concentrandosi sui “terribili” effetti di questa variante sul territorio regionale, l’Istituto Superiore di Sanità (con il supporto della Fondazione Bruno Kessler) afferma che in Friuli Veneizia Giulia la variante Delta sia ascesa addirittura al 70.6% dei casi. E su quali numeri poggerebbe il sequenziamento che ha prodotto questi dati? Il numero magico è 17. Sì avete capito bene, il numero di casi sequenziato nella nostra regione (che ha poi trasmesso i dati al Ministero) è 17.  Tra questi sono stati rintracciati 12 casi di positività alla famigerata variante Delta. Ovviamente noi cittadini non possiamo essere così insolenti da voler ragionare su questi dati (lo possono fare solo gli esperti autorizzati dal superministero della Propaganda), ma se lo potessimo ancora fare, saremmo tentati di osservare che su numeri così risibili, è sufficiente un piccolo cluster di migranti provenienti dall’Asia per falsare completamente la statistica.

Ma a fronte di questa “invasione” della variante Delta, quali sarebbero le conseguenze sui decessi e sulle persone ricoverate? Il bollettino della Regione diramato ieri ci ricordava che: “non si registrano decessi e non risultano esserci persone ricoverate nelle terapie intensive, mentre i pazienti in altri reparti scendono a 6”.

Stefano Salmè

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Il Giornale di Udine

Eredi morali del “Giornale di Udine” fondato nel 1866 da Pacifico Valussi.

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